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Francesca Benzoni

“Rinnovo primaverile dei giardini con tecniche innovative”     20 marzo 2013 alla Casa Matha

Arriva la primavera e nei nostri giardini fervono quei lavori di preparazione del terreno che ci consentiranno di ottenere piante rigogliose e fiorite.
Francesca Benzoni, attiva collaboratrice del Garden Club, ci ha offerto come sempre i suoi preziosi consigli, guidandoci ad un “rinnovo primaverile dei giardini con tecniche innovative”.
Francesca, Perito Agrario presso l’Istituto Statale Luigi Perdisa di Ravenna, come “Addetto Garden” a Mondoverde Garden (Cervia), si occupa principalmente di progettazione, cura e realizzazione di giardini.
Il suo sviluppo professionale l’ha portata ad approfondire le conoscenze per l’utilizzo dei prodotti naturali e biologici nella coltivazione di giardini ed orti.
Tema importante perché ricorrere il meno possibile a prodotti chimici come fitofarmaci e diserbanti, permette di conservare maggiormente la fertilità del suolo; utilizzare troppi fertilizzanti rende infatti le piante grandi più fragili ad attacchi di parassiti e malattie.
I fitofarmaci possono dare ottimi risultati perché distruggono il parassita ma nel tempo rischiano di alterare l’ecosistema.
Francesca ci ha guidato in questo metodo di “giardinaggio biologico”, dandoci tutte le informazioni necessarie (prodotti e tecniche) per una coltivazione corretta a difesa dell’ambiente.
 

 

 

Utilizzo di prodotti naturali e biologici per la coltivazione e la cura dei nostri orti e giardini.

Estratto dalla conversazione di
Francesca Benzoni:

CONSIGLI PER L’USO DEI
FITOTERAPICI VEGETALI

Compatibilmente con i loro habitat specifici, è consigliabile raccogliere le piante meglio esposte alla luce solare che, in genere, risultano essere più vigorose, sane e ricche di principi attivi di quelle che crescono all’ombra.
Inoltre bisogna ricordarsi di effettuare la raccolta nella tarda mattinata o durante il pomeriggio, per evitare di destinare all’essiccazione materiale troppo umido.

Per facilitare l’essiccazione, è necessario poi spezzettare le piante e porle su di una superficie che permetta il passaggio di aria dal basso verso l’alto. A questo riguardo possono risultare utili telaini di rete metallica zincata o di tela e graticci.

Le piante così preparate, vanno poste in luogo arieggiato, mai comunque direttamente al sole o a temperature superiori ai 25-30°C.
Non bisogna mai esagerare nella stratificazione delle erbe messe ad essiccare poiché, quanto più spesso sarà lo strato, più frequenti dovranno essere i rivoltamenti necessari per evitare la formazione di muffe, segnale evidente di un errato procedimento.

Una volta essiccate le piante, in attesa di utilizzarle, vanno poste in un locale asciutto e in contenitori di carta, stoffa, cartone o legno, in modo da assicurare la necessaria traspirazione ed evitare la formazione di muffe.

  

DECOTTO

Le erbe si pongono a bagno, in acqua fredda, per circa 24 ore. Il tutto viene poi riscaldato a fuoco lento per circa 20-30 minuti, a seconda della legnosità delle piante utilizzate.

 


ESTRATTO

Si lasciano macerare le piante per 3 giorni, in acqua a temperatura ambiente poi si filtra.
Laddove è possibile, i principi attivi fitoterapici vengono estratti industrialmente in alcol, con migliori risultati dal punto di vista qualitativo e della concentrazione dei principi attivi stessi e quindi dell’efficacia dei prodotti. Gli estratti vegetali di molte clorofilliacee hanno dimostrato di possedere proprietà virus-inibenti.

 


INFUSO

Bisogna evitare di far bollire le piante. La migliore soluzione è quella di versare l’acqua bollente necessaria sulle erbe raccolte e poi lasciare macerare per 24 ore.

 


MACERATO

Con questo procedimento si affida all’acqua la possibilità di estrarre i principi attivi fitoterapici. Il liquido ideale di fermentazione per tutti i preparati è l’acqua piovana -piogge acide permettendo - o l’acqua di fonte (in assenza, va bene anche l’acqua del rubinetto). Per la fermentazione bisogna scartare qualsiasi contenitore metallico o in vetroresina scegliendo, possibilmente, quelli in materiale plastico, cemento, terracotta o legno. Il contenitore di fermentazione non deve mai essere chiuso ermeticamente poiché, tale processo, necessita di ricambio d’aria. Per le stesse ragioni, il macerato va mescolato almeno una volta al giorno. Il preparato può essere utilizzato appena il liquido diventa scuro e non dà più luogo a formazione di schiuma (1-2 settimane).
Un consiglio utile per ridurre l’intenso odore emanato in qualche caso dal liquido di fermentazione, è l’aggiunta di una manciata di polvere di alghe litotamnio o di bentonite, prima di ogni rimescolata del macerato.
Per facilitare la distribuzione del preparato, il materiale raccolto può essere messo a macerare nell’acqua chiuso in un sacco di juta; quest’ultimo fungerà da filtro grossolano per le impurità che potrebbero andare ad occludere gli ugelli delle pompe di distribuzione.

 

AGLIO (Allium sativum)
CIPOLLA (Allium cepa)


Sono due liliacee molto conosciute e diffuse in tutti gli orti nostrani.

Proprietà: attive contro afidi, acari e mosca della carota. L’azione è legata soprattutto all’elevato contenuto di sostanze antibiotiche (allicina) e composti organici solforati (oli eterici).
L’estratto alcolico di aglio esplica un’azione repellente nei confronti di afidi, cidia, tentredini, tignole e tortricidi.
L’olio essenziale di aglio ha dimostrato anche di possedere proprietà antibatteriche.
L’estratto acquoso può tenere sotto controllo la peronospora e la cladosporiosi del cetriolo, nonché l’antracnosi e la batteriosi del fagiolo e la peronospora delle rose. Distribuito sul terreno, con una concentrazione del 5%, contiene sensibilmente le infestazioni del nematode Meloydogyne incognita.

Dose: 750 g. di bulbi tritati in 100 l. d’acqua, oppure 5 Kg. di pianta fresca (2 Kg. se essiccata).
Preparazione: con bulbi e foglie.
Utilizzo:
Infuso: non diluito, direttamente sulle piante o sul terreno.
Macerato: si distribuisce, non diluito, direttamente sulle piante contro la mosca della carota, durante lo sfarfallamento.

 

ASSENZIO (Artemisia absinthium)


E’ un’erba perenne, con fusti sottili che raggiungono 100-150 cm. di altezza, con foglie finemente dentellate, vellutate e grigiastre.

Proprietà: contiene tannini, resine e oli eterici (il tossico tujone ecc.) che svolgono un’azione repellente nei confronti degli afidi e di svariati lepidotteri.

Dose: 3 Kg. di pianta fresca (300 g. se essiccata) in 100 l. d’acqua.
Preparazione: Si usa l’intera pianta e i fiori. Il periodo più indicato per la raccolta è giugno-settembre.
Utilizzo:
Decotto: distribuito, non diluito, direttamente sulle piante contro la cavolaia durante lo sfarfallamento.
Infuso: non diluito, direttamente sulle piante contro gli afidi.
Macerato: non diluito, direttamente sulle piante contro formiche e afidi.


EQUISETO (Equisetum arvense)

E’ una felce con un profondo rizoma, nero e sottile e foglie aghiformi.

Proprietà: L’elevato contenuto in silice (17% delle ceneri) e di sali solforici, lo rende un utile coadiuvante per la difesa delle piante dalle malattie fungine, rinforzando la cuticola fogliare.

Dose: 10 Kg. di pianta fresca (1,5 Kg. di pianta essiccata) in 100 l. d’acqua.
Preparazione: si utilizzano soltanto i ributti estivi.
Utilizzo:
Decotto: Diluito 5 volte irrorato sul terreno o sulle piante contro le malattie crittogamiche. L’aggiunta di silicato di sodio allo 0,5-1% ne aumenta l’efficacia e la persistenza.
Macerato: Diluito 5 volte, irrorato direttamente sulla pianta. L’aggiunta di macerato d’ortica e di sapone in pasta (circa 0,3%) ne aumenta l’efficacia.

 
FELCE (Pteridium aquilinum) 

Ha foglie grandissime e triangolari (fino a 3 mt. di altezza), con margine completamente dentellato, rette da un picciolo ritto e coriaceo. Le felci crescono abbondanti, sui terreni silicei e umidi. E’ pianta ricca di potassio, fosforo, azoto e magnesio.

Proprietà: Risulta attiva come repellente e per contatto contro gli afidi.

Dose: 10 Kg. di pianta fresca (o 1 Kg. di pianta essiccata) in 100 l. d’acqua.
Preparazione: Si usano le foglie.
Utilizzo:
Macerato: diluito 10 volte, direttamente sulle piante, in primavera, contro gli afidi.

 
NICOTINA o TABACCO (Nicotiana tabacum)


E’ una solanacea coltivata principalmente per la produzione del tabacco da fumo.

Proprietà: sugli insetti agisce principalmente per asfissia, sebbene le attività per contatto e ingestione non siano trascurabili. L’azione letale è estremamente rapida: da qualche minuto a un’ora. Si tratta di un composto poco persistente, tossico per le api, l’entomofauna utile, gli uccelli e i mammiferi. Per questo motivo sarebbe bene limitarne l’uso e ricorrervi solo in presenza di attacchi veramente eccezionali: Viene impiegata principalmente per la protezione dei fruttiferi e delle piante ornamentali contro gli attacchi di afidi, aleurodidi, tripidi, tentredini e psille.

Dose: 150 g. di nicotina per hl. d’acqua.
Preparazione: Polvere.
Utilizzo: contro gli afidi, in modo particolare all’inizio del ciclo vegetativo delle piante.


ORTICA (urtica dioica e Urtica urens)

Pianta conosciutissima, soprattutto per le sue caratteristiche urticanti, comune ovunque.

Proprietà: I suoi preparati, ricchi di azoto, ferro e altri oligoelementi, vengono utilizzati per stimolare la crescita delle piante e per la difesa dai parassiti (afidi, ragnetto rosso) verso i quali svolge un’azione repellente e fagodeterrente.

Dose: 10 Kg. di pianta fresca (oppure 2 Kg. se secca) ogni 100 l. d’acqua.
Preparazione: si usa la pianta intera, escluse le radici. Il periodo più indicato per la raccolta è quello precedente la formazione dei fiori (dall’inizio dell’estate ad agosto).
Utilizzo:
Macerato di 1-2 giorni: concentrato e distribuito sulle foglie contro gli afidi. Il trattamento risulta più efficace soprattutto se effettuato all’inizio dell’attacco parassitario.
Macerato di 4 giorni: addizionato al decotto di equiseto nella proporzione di 1:1,5. Il preparato si utilizza diluito in acqua al 20%, direttamente sulle piante, per la difesa da afidi e ragnetto rosso.
L’aggiunta di 1 Kg. di zucchero ogni 20 l. d’acqua e dell’1% di sapone neutro di Marsiglia migliora l’adesività e l’efficacia del macerato a scopo curativo.

  

PEPERONCINO (Capsicum annuum)

Solanacea originaria dell’America centrale, è ricco di sostanze azotate e oli, ma anche di capsaicina e capsicina.

Proprietà: Le frazioni idrosolubili contenute nei semi hanno dimostrato, sperimentalmente, un elevato potere deterrente nei confronti degli afidi.

Dose: 200 g. di polvere per hl. d’acqua.
Preparazione: polveri di semi e bacche.
Utilizzo: Nelle dosi consigliate, direttamente sulle piante, tutto l’anno, una volta alla settimana con tempo asciutto, 2-3 volte in caso di pioggia.


POMODORO (Lycopersicon esculentum)

Solanacea coltivata in tutti gli orti familiari e ortaggio indispensabile nella “dieta mediterranea”.

Proprietà: Agisce per contatto contro gli afidi e la cavolaia. Ha anche effetto repellente e fagodeterrente nei confronti di alcuni altri tipi di insetti.

Dose: 25-30 Kg. in 100 l. d’acqua.

Preparazione: Si utilizzano le sole foglie, i polloni o la pianta intera, senza radici, prima della formazione dei frutti.
Utilizzo:
Decotto: si fanno bollire 25 Kg. di foglie in 10 l. d’acqua; il succo così ottenuto si diluisce in 90 l. d’acqua fredda.
Estratto: non diluito, direttamente sulle piante nel periodo di sfarfallamento della cavolaia o in presenza di afidi.

 

PROPOLI

La propoli deriva da sostanze di natura resinosa, gommosa e cerosa che rivestono le gemme florali, gli apici vegetativi e alcune zone della corteccia di numerose piante.
Le api provvedono alla raccolta di queste sostanze che poi elaborano con le loro secrezioni ghiandolari e salivari.

Proprietà: A oltre 10 anni dalle prime prove sperimentali, ancora poco si sa su questa sostanza, assolutamente naturale e innocua per gli uomini e gli animali e dei suoi reali effetti antiparassitari. La sperimentazione approntata finora, per verificare l’efficacia della propoli contro le malattie parassitarie delle piante, ha dato esiti contrastanti e non definitivi, contribuendo a far ritenere la propoli più che un fitofarmaco vero e proprio, un buon fitostimolante e coformulante sinergico di altri antiparassitari.
I migliori risultati segnalati in pieno campo sono quelli relativi alla difesa delle colture orticole e frutticole dagli afidi, dalle peronospore, dalla bolla del pesco e dalle muffe. Pare particolarmente indicato per la difesa fungina di cucurbitacee e drupacee
L’azione esplicata è genericamente di tipo preventivo e curativo qualora si inizino i trattamenti alla prima comparsa dei sintomi delle malattie e delle infestazioni parassitarie. Recentemente è stato proposto l’uso della propoli come antifermentativo della frutta da immagazzinare.

Dose: Varia a seconda del formulato, delle colture su cui si distribuisce e delle crittogame da contrastare.
Preparazione: in agricoltura, è diffuso l’uso della preparazione in soluzione idroalcolica (acqua e alcol).
Utilizzo: Direttamente sulle piante, previa diluzione in acqua. La miscela idroalcolica può essere impiegata come sinergizzante di prodotti a base di zolfo bagnabile e rame.

 

SAPONE

Conosciuto come “sapone di Marsiglia” è il sapone potassico o sapone molle di potassio, ottenuto dalla saponificazione con potassa di oli vegetali estratti dai semi di alcune piante (colza, girasole, soia ecc.).

Proprietà: Abbinato agli insetticidi, svolge un’azione bagnante e adesivante, favorendo la diffusione e la persistenza dei principi attivi naturali distribuiti. Esercita anche un’azione insetticida per contatto danneggiando la cuticola cerosa di alcuni insetti a tegumento molle (aleurodidi, acari, tripidi) e lavando la melata degli afidi o di altri insetti succhiatori che attaccano i fruttiferi, la vite, le piante ortive e quelle ornamentali.


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