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De Materia Medica.Il Dioscoride di NA indietro

De Materia Medica.Il Dioscoride di Napoli

La visita della primavera scorsa alla struttura agro-industriale di Aboca sulle colline toscane vicine a Sansepolcro (AR) ed al suo Museo delle Erbe ha avuto un seguito con la presentazione a Ravenna del testo “De Materia Medica. Il Dioscoride di Napoli”.
L’iniziativa ha evidenziato l’importante lavoro del Museo delle Erbe, che creando la Bibliotheca Antiqua, ha saputo storicizzare l’evoluzione della medicina attraverso libri antichi di botanica medica ed erbari con magnifiche illustrazioni.
Questa indagine “archeologica” (si cerca anche di ricostruire i testi nelle parti mancanti) contribuisce poi a fornire idee ai laboratori di ricerca scientifica dell’azienda.
Tali attività complesse richiedono la collaborazione con atenei; è il caso del lavoro portato avanti con l’Università di Napoli e dedicato all’opera di Dioscoride, medico greco-romano del I secolo dopo Cristo e padre della farmacologia.

Il Prof. Alessandro Menghini del Centro Studi di Aboca Museum nella sua relazione ha introdotto la figura di questo medico, che ha scritto in greco un’opera rimasta famosa con il nome latino “De Materia Medica”. Egli ne ha tratteggiato i pochi dati biografici: la nascita presso Tarso in Cilicia, i suoi viaggi, forse al seguito di eserciti romani, durante i quali ha potuto raccogliere i materiali per la sua opera. Opera che contiene tutto il sapere terapeutico dei suoi tempi relativo a piante, animali, minerali secondo un metodo scientifico valido ancora oggi.
L’originale è andato perduto e le due copie più famose, il Dioscoride di Vienna e quello di Napoli del VI, VII secolo, si presentano come farmacopee illustrate in veste di Erbari sia perché analizzano i vegetali sia perché sono arricchite dei disegni degli stessi.
Il Prof. Alessandro Menghini ha documentato in modo ampio e preciso il Dioscoride di Napoli dato che il Centro Studi di Aboca in collaborazione con l’Università di Napoli, lo ripropone integrato da una serie di articoli di specialisti universitari e per ogni specie da commenti scientifici volti a chiarirne l’identità e l’attività terapeutica.
Il testo contenente anche numerosi disegni moderni, mette in evidenza il richiamo al passato con uno sguardo rivolto al futuro, due aspetti alla base delle finalità di questa importante azienda.

                

 
Nel nostro rapporto con Aboca si è rivelata importante la collaborazione con Mariella De Logu, un’artista che ha fatto confluire la scrittura nella pittura botanica come testimoniano le sue “Grandi Pagine” con piante, fiori, animali, una studiosa che ha saputo riportare alla luce grandi donne del passato, donne che hanno condiviso la sua stessa attenzione per ciò che accade in natura.
Attraverso i suoi studi una delle figure intellettualmente più rilevanti del VI secolo, Anicia Giuliana, pronipote di Galla Placidia, ha unito Occidente ed Oriente nel nome di Dioscoride.
Galla Placidia (388 - 450 D.C.), vissuta in un periodo di trapasso dal Mondo Antico al Medio Evo, è una figura storica che tutti i ravennati conoscono attraverso le numerose testimonianze che ha lasciato a Ravenna, capitale dell’Impero d’Occidente.
Come riporta nella sua biografia Lidia Storoni Mazzolani, “con la sua scomparsa si chiuse una tradizione augusta. Ella portò con sé nella tomba il poco che restava di maestà imperiale”.
Seguendo il lungo filo della memoria, accompagnata dal suono e dalla recitazione di Graziella Pagani, di Gianluigi Tartaull e Federico Tozzi, Mariella ha esaltato questo collegamento, importante per la nostra città.
L’opera infatti commissionata da Anicia Giuliana a Costantinopoli, è passata anche per Ravenna : Cassiodoro personaggio di rilievo alla corte di Teodorico, la cita fra i libri posseduti dal suo monastero in Calabria.
Il testo rappresenta l’evoluzione di un percorso secolare dell’umanità e come scritto nel Museo delle Erbe, “l’homo sapiens potrà se vorrà, trovare in natura i rimedi per i suoi mali.”

 


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Ecco la locandina con cui è stato presentato questo evento:

 

 

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Martedì 17 dicembre alla Casa Matha:

 
Opera in ceramica di Letizia Tozzi - frontespizio del Codice di Dioscoride
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prof. Alessandro Menghini per Aboca
 
 
 
 Dott. Romano Pasi **
 
 
 

 Casa Matha

 
 
 
 Maria Elisa Gulmanelli per Garden Club
 
 
 
 
 
 
 
 Tina Serra per AMMI
 
 
 
 Mariella De Logu
 
 Gianluigi Tartaull
 
 
 
 A sin. il Dott. Paolo Cambrai di Aboca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

** Il Dott.Romano Pasi ha scritto numerosi volumi e saggi su vari argomenti: storia della medicina, storie locali, Risorgimento. Ricordiamo in particolare: " I medici e la cultura medica a Ravenna dall'età romana a quella contemporanea"  (Longo Editore 2011).

 

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Guarda il video dell’opera “De materia medica. Il Dioscoride di Napoli”

 

 

 

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Il quotidiano  La Voce di Romagna ha pubblicato

in occasione di questo evento due brillanti articoli
scritti da Giovanni Zaccherini:

 

 

1)  il giorno 15 Dicembre 2013 a pag.17  Scarica PDF

 

2) il giorno 16 Dicembre 2013 a pag.16  Scarica PDF

 

 

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Il quotidiano Il Resto del Carlino ha pubblicato questo interessante articolo scritto

da Franco Gàbici:

 

Oggi alle 16.30, nell’Aula magna della Casa Matha, il Garden Club e l’Associazione mogli dei medici italiani (AMMI) presentano una edizione del “De materia medica”, un opera considerata il più importante manuale di medicina e di farmacia di tutto il mondo greco romano. Composta dal medico greco Pedanio Dioscoride vissuto ai tempi di Nerone, l’opera ebbe larghissima diffusione fino a tutto il Medioevo e il Rinascimento e in qualche misura è legata a Ravenna perché Cassiodoro, personaggio influente della corte di Teodorico, la cita fra i libri posseduti dal suo monastero in Calabria. Si tratta però di una traduzione latina perché i suoi monaci non conoscevano il greco, la lingua originale con cui fu redatta.
Il “De materia medica” parla dell’efficacia terapeutica delle sostanze naturali e riproporla oggi significa non tanto un ritorno ai vecchi metodi terapeutici ma riconoscere alla natura la sua intrinseca ricchezza e le sue straordinarie potenzialità.
Fra le diverse versioni derivate dal “De materia medica” una delle più antiche è il codice greco conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli. L’opera, che fu tradotta nel Cinquecento dal medico Pietro Andrea Gregorio Mattioli e oggi riproposta con una traduzione moderna, è un grande erbario che contiene le proprietà e gli impieghi terapeutici di oltre quattrocento specie vegetali.
In occasione della presentazione dell’opera, che in un cofanetto raccoglie due eleganti volumi rilegati in pelle, verrà data in omaggio una tavola botanica.
 

 

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