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Garden Club

Quale giardino oggi in Europa di Gastone Greggi indietro

 

Gastone Greggi del Vivaio Centroflora, nella sua ampia documentazione si è dimostrato un profondo e appassionato conoscitore del verde; presentandoci il suo lavoro di vivaista, ci ha fatto capire cosa significhi per lui l’arte del giardinaggio.
Sapevamo che nel corso degli anni aveva visitato i giardini più importanti e significativi del vecchio continente: quelli storici da salvaguardare come tutte le opere d’arte e quelli che privilegiano piante autoctone ed hanno uno stile maggiormente legato alle esigenze dei nostri tempi.
La sua esperienza ci ha offerto quindi uno spaccato di come i cambiamenti climatici e antropologici stanno trasformando il verde negli eco-sistemi dei territori.
Ci ha mostrato bellissime immagini dei giardini europei (Normandia, Provenza, Alsazia in Francia) spiegandoci le diverse tecniche della lavorazione del terreno a seconda del clima secco o umido.
Gastone sta lavorando ad una struttura con finalità didattiche; dalla didattica si passa alla ludico-ricreativa ed aggregativa fino alla cura del verde urbano.
Le siepi, i cespugli, le perenni e gli altri fiori del suo vivaio abbelliscono quindi laboratori con funzioni complesse, ambienti urbano-rurali.
In molti casi i progetti di allestimento tendono ad armonizzare architetture e giardinaggio ma Gastone non si sente architetto e le sue opere rispettano sempre le tradizioni del territorio, pianura, collina, montagna.
Laureato in Agraria, ha conosciuto importanti studiosi che seguono l’evoluzione e le trasformazioni dei paesaggi; tra questi, entomologi amanti della natura, che studiando gli insetti ne valutano le interazioni.
Egli ritiene però che in Italia ci sia ancora molto lavoro da fare in questo campo.
I “paesaggisti”, parola un po’ misteriosa per Gastone, dovrebbero fare riferimento a quello che il territorio offre e inserire le piante in un contesto adeguato al loro sviluppo, non scegliere con superficialità, mirando solo al presente.
Le piante lasciate crescere liberamente, sono senz’altro diverse da quelle che vediamo strette in piccoli spazi.
Gastone nega di poter assegnare ad un albero una forma precostituita perché è la potatura più o meno invasiva che la crea.
Ha ricordato come nel Medioevo spettasse al feudatario la parte inferiore dell’albero, al servo della gleba solo la cima; era la situazione sociale del tempo e non la natura a definire la forma.
Ci ha mostrato anche bellissimi pozzi antichi da giardino; molti materiali usati nel passato si lavorano e si trovano ancora nel nostro territorio e si intonano allo stile locale più di quelli importati dall’estero.
Un cultore del verde affezionato alla sua terra, che si adegua all’ambiente, studiandone i cambiamenti ( …… il faggio oggi può crescere anche in pianura e le siepi di faggio rosso sono bellissime …….).
Nel mese di Maggio Gastone sarà ospite di Ines e Lelio nel loro bel giardino della Meridiana di Roncalceci, ci mostrerà le piante perenni e ci darà ulteriori consigli su come curare i nostri giardini.

di  Maria Elisa Gulmanelli

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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