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Garden Club

Io turista della mia città 2005 indietro

Questo è il programma della nostra iniziativa
culturale che suggerisce un percorso
di conoscenza artistica e storica della
nostra città, intitolata “Io turista nella mia città”,

1. LA CIVITAS CLASSIS (svolta Martedì 8 novembre 2005 ) Leggi il commento di Giuliana Prati.
Le vestigia dell’antica Civitas Classis, il porto augusteo che fu base della flotta, stanno gradualmente tornando alla luce, in un paesaggio che ha subìto straordinarie trasformazioni ambientali. La visita del sito archeologico si completa con un percorso tra gli importanti reperti custoditi dal Museo Nazionale.

Serve la bicicletta.
Ingressi: € 2,00 per zona archeologica di Classe, gratis fino a 18 e oltre 65 anni; € 4,00 per Museo Nazionale, gratis fino a 18 e oltre 65 anni.
Punto d’incontro all’ingresso della zona archeologica (Via Marabina).

2. LA VILLA ROMANA DI RUSSI
La grande villa di Russi tra I e 11 secolo fu centro pulsante di una ricca azienda agraria. Lo scavo (8.000 mq) ne ha restituito la vasta e articolata struttura, con preziosi mosaici pavimentali. Ad essi si sono di recente aggiunti i reperti - testimonianze di vita vissuta - rinvenuti nel pozzo della cucina. Un filmato completa la visita, in un ambiente che è oasi protetta del WWF.
Si può raggiungere in treno+bici.

Ingressi: €2,00, gratis fino a 18 e oltre 65 anni.
Punto d’incontro all’ingresso della zona archeologica.

3. LA CAPITALE DELL’IMPERO E GALLA PLACIDIA (programmata per Lunedì 16 gennaio 2006 )
La figura di Galla Placidia, gli anni della sua reggenza e presenza a Ravenna (425-438), le testimonianze monumentali che restano di quel periodo: pochi segni, ma pregnanti e ricchi di suggestione, del tempo in cui Ravenna raggiunse la sua massima espansione demografica, erigendo il suo più ampio circuito murario, di cui oggi permangono alcuni tratti.
Chiesa di San Giovanni Evangelista, scavi di Santa Croce, cosiddetto mausoleo di Galla Placidia.

Ingressi: gratis per residenti del Comune di Ravenna; altrimenti € 6,50 a persona (€ 8,50 tra i marzo e 15 giugno).
Punto d’incontro davanti a San Giovanni Evangelista.

4. LA CAPITALE OSTROGOTA E TEODORICO
Teodorico il Grande, alla testa del suo popoio proveniente dalle pianure di Pannonia, conquista Ravenna l’anno 493. La città diviene così capitale del Regno degli Ostrogoti, residenza della corte e centro episcopale di confessione ariana.
Le vestigia del palazzo reale e la cappella palatina, oggi basilica di Sant’Apollinare Nuovo; l’antica cattedrale, oggi chiesa dello Spirito Santo e il Battistero degli Ariani; il mausoleo di Teodorico sono tasselli per ricostruire la monumentalità della capitale ostrogota.

Serve la bicicletta.
Ingressi: € a persona per Basilica Sant’Apollinare Nuovo, gratis per residenti del Comune di Ravenna; €2,00 per Mausoleo Teodorico, gratis fino a 18 e oltre 65 anni..
Punto d’incontro all’ingresso del Palazzo di Teodorico (Via Alberoni).

5. LA CITTA’ BIZANTiNA
Lo splendore della sede degli esarehi bizantini rivive nçl fasto della basilica imperiale di San Vitale e nelle suggestioni dei mosaici pavimentali di una grande dimora patrizia, la Domus dei Tappeti di Pietra. Della stessa epoca anche la Basilica di Sant’Apollinare a Classe.
Serve la bicicletta.

Ingressi: € 6,50 a persona per Basilica San Vitale, gratis per residenti del Comune di Ravenna; € 1,50 per Domus; €2,00 per basilica di Classe, gratis fino a 18 e oltre 65 anni..

Punto d’ncontro alla biglietteria di San Vitale.

6. L’EPISCOPIO DI RAVENNA
Grazie alla predicazione di Apollinare di Antiochia la comunità cristiana di Ravenna è tra le prime a formarsi in Italia, insieme a quelle di Roma e Milano. Dal IV secolo l’episcopio ravennate cresce in ricchezza e potenza, assumendo il dominio politico e amministrativo della città fino all’imporsi della signoria dei Da Polenta, nel XIII secolo.

Dalle più antiche testimonianze della fede cristiana, custodite nel Museo Arcivescovile, attraverso gli splendidi mosaici del V secolo del Battistero Neoniano, si passa alla Cattedrale, interamente rinnovata nel Settecento.
Ingressi: gratis per residenti del Comune di Ravenna; altrimenti € 6,50 a persona. Punto d'incontro in Piazza Arcivescovado davanti alla sede dell’INPS.

7. RA VENNA NEL TRECENTO
La presenza di Dante a Ravenna, esule da Firenze, corrisponde al tempo in cui i pittori della Scuola Riminese affrescarono diverse chiese cittadine con espressioni di altissima spiritualità. Restano oggi il vasto ciclo absidale della chiesa di Santa Chiara (esposto al Museo Nazionale) e i frammenti nelle chiese di San Giovanni Evangelista e San Francesco. In quest’ultima, nel 1321, si celebrò il solenne rito funebre dell’Alighieri e la sua salma venne collocata nel vicino giardino cimiteriale. La memoria del poeta, il culto, il mito sono più che mai vivi nella ‘zona del silenzio creata attorno alla sua tomba.
Può servire la bicicletta.
Ingressi: € 4,00 al Museo Nazionale, gratis fino a 18 e oltre 65 anni; € 2,00 al Museo Dantesco, gratis fino a 18 eoltre60anni.
Punto d’incontro all’ingresso del Museo Nazionale.

8. RAVENNA IN ETÀ VENEZIANA

Nel cuore del Rinascimento a Ravenna sventolò per settanta anni il vessillo di San Marco. Attraverso i ‘segni’ veneziani ancora leggibili nel tessuto urbano, dall’orma dei vecchi canali fino alla maestosa fortezza, si può

ricostruire la città di allora: la forma urbana, il corpo sociale, la vita economica e politica, gli interventi attuati dalle autorità della Serenissima.

II Padenna, Palazzina Diedo, Casa Loredan, la piazza, Casa Zorzi, Palazzo Bracci, Casa Maioli, la fortezza. Punto d’incontro all’ingresso principale del Mercato Coperto.

9.LAVORI E TESSUTI DEL MUSEO NAZIONALE
Forse le due raccolte più suggestive del Museo Nazionale: quella degli avori, ricca di pregevoli esemplari dall’epoca paleocristiana al barocco; e quella dei tessuti, tra stoffe copte, preziosi drappi bizantini, rari broccati rinascimentali.
Ingressi: €4,00, gratis fino a 18 e oltre 65 anni.

10. LE ICONE DEL MUSEO NAZIONALE
Un percorso attraverso il misticismo espresso dalla tradizione bizantina delle icone viene offerto dalla raccolta di quasi duecento dipinti su tavola, provenienti dalle collezioni dei padri camaldolesi di Classe. Arte russa, serba, costantinopolitana e soprattutto cretese-veneziana, fino alle forme più popolari dei pittori chiamati "Madonneri"

Ingresso: € 4,00, gratis fino a 18 e oltre 65 anni.
Punto d’incontro all’ingresso del Museo Nazionale.

11. LE CERAMICHE AL MUSEO NAZIONALE
La raccolta di ceramiche del Museo Nazionale di Ravenna proviene in gran parte da scavi archeologici e dalle collezioni dell’abbazia canialdolese di Classe. Presenta una sintesi della produzione dell’Italia centrale (Faenza, Deruta, Urbino) tra Tre e Ottocento. Il percorso si completa con l’arredo settecentesco -riallestito al museo - della Farmacia de’ Mori, un tempo in Via Mazzini.

Ingressi: Museo Nazionale: € 4 a persona (gratis fino a 18 e oltre 65 anni). Punto d’incontro alla biglietteria del Museo Nazionale.

12. LE GRANDI ABBAZIE
Due grandi abbazie emersero in età moderna tra gli enti ecclesiastici di Ravenna: il monastero benedettino di San Vitale e quello, già benedettino poi camaldolese, di Classe. La portata del loro prestigio sociale ed economico si avverte ancora, nonostante le soppressioni napoleoniche, nell’imponenza degli edifici che furono residenza dei monaci e in quanto resta delle antiche pinete, che furono parte delle loro cospicue pertinenze.
Il Monastero di Classe dentro (oggi Biblioteca Classense); la pineta di San Vitale: la Ca’ Nova e percorso geostorico-naturalistico dalla Ca’ Veda alla pialassa Baiona.

Punto d’incontro all’ingresso della Classense.

13.I PALAZZI DELL’ARISTOCRAZIA
Le più sontuose e superstiti dimore del patriziato ravennate nel Settecento: Palazzo Guiccioli; Palazzo Pasolini Dall’Onda; Palazzo Rasponi Dalle Teste; Palazzo Fantuzzi Farini; Palazzo Rasponi Murat; PalazzoBaronio; Palazzo Corradini.
Punto d’incontro a Corte Cavour.

14. RAVENNA BAROCCA: LE CHIESE “MINORI”
Tra Sei e Settecento Ravenna rinnova il suo volto più monumentale attraverso un fiorire di nuovi edifici gentilizi e religiosi. Questi ultimi oggi restano in ombra, di fronte alla unicità delle chiese tardo-imperiali e bizantine, ma si presentano a un osservatore attento come piccoli preziosi scrigni di memorie cittadine, devozione e finissime pitture: San Giovanni Battista, Sant’Eufemia, Santa Maria Maddalena, San Carlino. Punto d’incontro davanti alla chiesa di San Giovanni Battista (Via G. Rossi).

15. RAVENNA NEL SETTECENTO ATTRAVERSO LA FIGURA DI CAMILLO MORIGIA
“Perito, matematico, architetto”, al servizio del governo pontificio, Camillo Morigia trasformò e rinnovò per molti aspetti il volto della città del secondo Settecento.
La chiesa di Santa Maria Maggiore, il palazzo dell’orologio, la tomba di Dante, le scuole pubbliche, l’orfanotrofio, la facciata di Santa Maria in Porto.
Punto d’incontro davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore.

16. GARIBALDI NEI GIORNI DELLA TRAFILA
Dopo il forzato sbarco del 3 agosto 1849 suI Lido di Magnavacca, Garibaldi sfugge alla cattura austriaca con un’avventurosa trafila. A 150 anni da quei giorni, segnati dal dolore per la perdita della moglie Anita, seguiamo l’itinerario dell’eroe, in un percorso naturalistico e storico tra valli, zone di bonifica, piallasse e pinete.
Partenza da Ravenna (punto d’incontro da definire), meglio con un mezzo unico (spiegazioni della guida a bordo). Soste al Capanno di garibaldi e alla Fattoria Guiccioli di Mandriole. Rientro a Ravenna con visita del Museo del Risorgimento.
Durata tre-quattro ore.

17. RAVENNA NEL NOVECENTO
Dalla costruzione del primo acquedotto alle vicende della famiglia Ferruzzi, ricomponiamo le fasi della trasformazione economica e sociale della città durante il XX secolo, attraverso i segni leggibili nelle architetture e negli spazi urbani.
Serve la bicicletta.

Punto d’incontro nel parcheggio dietro al vecchio macello.

18. MOSAICO NEL NOVECENTO
Ravenna è riconosciuta capitale del mosaico non solo perchè conserva decorazioni del V e VI secolo, ma anche qui, all’inizio del Novecento, venne istituita la prima cattedra per l’insegnamento del mosaico e qui ha sede l’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei, punto di riferimento per tutti gli artisti che si cimentano in quest’arte.

Dalle avanguardie impegnate nell’arredo urbano, un percorso a ritroso nel tempo, per ritrovare il filo conduttore da cui si sviluppa il mosaico del Novecento: Via Renato Serra, Parco della Pace, Ardea Purpurea, Casa del Mutilato, Loggetta Lombardesca.

Punto d’incontro davanti alla farmacia di Porta Nuova.

19. IL MOSAICO DALLE ORIGINI A OGGI
Le origini e lo sviluppo dell’arte musiva, illustrati con diapositive nella saietta conferenze della Tenuta
Manzoni a San Zaccaria. Un percorso che si conclude con le più moderne e ardite applicazioni del mosaico
nelle soluzioni d’arredo create dallo Studio Akomena.
Si termina con cena a Palazzo Manzoni (azienda agrituristica), a base di prodotti di loro produzione.

20. PIEVI DI CAMPAGNA
Le pievi sono ormai assimilate a chiese parrocchiali, ma vi fu un tempo in cui esse esercitarono un ruolo sociale, giuridico ed economico di fondamentale importanza nelle nostre campagne. Lo scopriremo, insieme ai preziosi tesori custoditi dai più rappresentativi edifici: San Pietro in Silvis a Bagnacavallo, San Pietro in Trento, San Martino a Barisano, San Cassiano in Decimo a Campiano, Sant’Apollinare a Longana. Durata tre-quattro ore. Serve l’auto.

Punto d’incontro al parcheggio di fianco alla Pieve di San Pietro in Silvis.

21. BAGNACAVALLO SEGRETA
Tutta da scoprire questa città unica, dalla pianta a cerchi concentrici, tra corti segrete, antichi monasteri,
giardini nascosti, palazzi e scorci che pochi conoscono.
Si può terminare al ristorante il Giardino dei Semplici, affacciato sull’orto delle erbe.
Si può raggiungere con treno + bici.
Punto d’incontro davanti alla stazione ferroviaria.
22. ALLA SCOPERTA DEL MULINO IDRAULICO
Nuovi e vecchi mulini ad acqua, lungo il Canale di Ravaldino e il Torrente Rabbi, imparando come i nostri nonni sfruttavano l’energia idraulica per far farina, quando la fame era tanta e la miseria anche. Partenza da Ravenna (punto d’incontro da definire), meglio con un mezzo unico (spiegazioni della guida a bordo). Percorso lungo il Canale di Ravaldino da Coccolia a tòfl1 e San Martino in Strada; sosta a San Lorenzo in Noceto (la chiusa sul Rabbi, la pieve); proseguimento fino a Fiumicello (oltre Premilcuore) per visitare un vecchio mulino idraulico in funzione.

Durata: quattro-sei ore.

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Wednesday,22 January 2025

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