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Garden Club

Bonsai e Orchidee indietro

 

 

   Rappresentano due iniziative del Garden Club, che attraverso l’analisi di piante e tecniche
   particolari di coltivazione, evidenziano la diversa evoluzione delle specie botaniche nella  
   molteplicità degli ambienti naturali e culturali del pianeta.
   Il 2.12.2011 presso la Casa Matha gli esperti di arte bonsai Bruno Pavanelli, Giorgio Giulianini e Stefano Arcozzi del Club “Bizantina Bonsai” di Ravenna, hanno spiegato che studiare quest’arte comporta lo sviluppo di conoscenze non solo botaniche e propriamente tecniche, infatti le piante negli appositi vasi devono rispettare canoni estetici, fiorire ed esprimere una profonda pace e serenità.
Da quando transfughi cinesi approdati sulle coste giapponesi, portarono nel paese i primi bonsai, la tecnica si trasformò in arte e alle piante furono applicati i canoni dell’estetica, influenzata dallo Zen.
Spesso guardiamo ancora all’arte bonsai con pregiudizio e circondati dai nostri giardini romantici, non comprendiamo una cultura che si è formata tanto lontano da noi.
Impararne la tecnica ed entrare in questa atmosfera particolare porta quell’arricchimento culturale necessario ad affrontare nuove avventure botaniche.

Una nuova avventura botanica è stato l’incontro del 28 Aprile 2012 presso il parco di Villa Mazzacorati in via Toscana a Bologna.
Erano presenti il Dott. Maurizio Cesari, agronomo ed erborista, e il Sig. Stefano Arcozzi, soci dell’AERADO (Associazione Emiliano-Romagnola Amici Delle Orchidee) esperti di orchidee.
Avevamo già ammirato alcune specie di orchidee durante le escursioni nelle pinete del ravennate e conoscevamo
quelle autoctone. Ci aveva affascinato in particolare al Bardello la fioritura dell’orchide acquatica (orchis laxiflora),
che con i suoi fusti violacei eretti e sottili, alti anche un metro, si può confondere con l’affine orchide palustre (orchis palustris) con la quale condivide gli ambienti di crescita ed in parte, il periodo di fioritura.          Eravamo quindi impazienti di conoscere esemplari di paesi lontani.
Abbiamo visitato la serra dove getti di orchidee crescevano sospesi a frammenti di tronchi d’albero ed abbiamo osservato le lunghe radici che si sviluppavano all’esterno di vasi
trasparenti e forati. Sotto la guida dei due esperti, abbiamo ammirato piante in
piena fioritura, diversissime  per forma e colore ed imparato alcune tecniche di coltivazione.
Il minicorso era propedeutico alla mostra di orchidee e bonsai del 19 – 20 Maggio sempre
a Villa Mazzacorati, denominata ORCHIBO 2012, che ben rappresentava la varietà culturale
ed ambientale delle aree geografiche del pianeta terra.
                                                                                            

colmanara jungle monarch

oncidium bifolium


cattleya ibrido

trichoglottis philippinensis brachiata

paphiopedilum callosum

cattleya jewel box sherazad

                                   

 
















































A fine corso ogni partecipante ha ricevuto in omaggio una pianta di orchidea Phalaenopsis.  Il compito era farla fiorire seguendo gli insegnamenti del Dott.Cesari. Ecco alcuni risultati:

                                                                                                              

 
 
 
 
Orchidea di Anna (2 foto)

 

 

Orchidea di Ines (2 foto)

 

 

Orchidea di Maria Elisa

 

                                                            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Curiosità:

Il nome Phalaenopsis deriva dalla forma di farfalla del fiore: "Phalaena = farfalla" e "Opsis= simile" dato nel 1752 dal botanico C. L. Blume ad un esemplare ritrovato nell'isola di Java perchè gli rammentava le falene tropicali quando spiccano il volo. La phalenopsis era però già stata scoperta diversi anni prima (nel 1600) da G. E. Rumphius che la descrisse e la disegnò nell' "Herbarium Amboinense" dandole il nome di "Angraecum album majus" pubblicato però solo nel 1750 circa 50 anni dopo la sua morte.
 

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