Vignola la strada dei ciliegi indietro
E’ stato molto suggestivo, complice la bella giornata, percorrere la strada dei ciliegi in fiore sulla via dei castelli nel modenese.
Il susseguirsi di palazzi antichi, fortificazioni, rocche, borghi medievali nella valle del Panaro inquadra storicamente il territorio: le lotte tra feudatari, l’alternarsi di Signorie, il Ducato di Modena e Reggio prima dell’unità d’Italia.
La passeggiata nel centro storico di Spilamberto, prima tappa del nostro percorso, ci ha offerto l’immagine di un antico borgo ben conservato.
Abbiamo notato vari particolari: su un balconcino di un antico palazzo un albero dalle radici allungate e contorte, immagine tipica regionale, sopra un’arcata una grande lapide dedicata a Ciro Menotti, eroe modenese del Risorgimento.
Dopo aver osservato dall’esterno villa Rangoni, abbiamo raggiunto Vignola.
Spilamberto
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Villa Rangoni a Spilamberto |
La storia di Vignola procede di pari passo con la Rocca, che da roccaforte si è trasformata in elegante residenza quattrocentesca, polo d’attrazione per artisti, musici, letterati quando gli Este cedettero il feudo vignolese alla famiglia ferrarese dei Contrari nel 1401.
Nel 1571 la Rocca passò ai Boncompagni, che affidarono l’amministrazione del feudo ad un governatore, dando così inizio ad un progressivo deterioramento.
L’accurato lavoro di restauro degli ultimi decenni ci ha permesso di ammirare gli affreschi in gran parte del secolo XV, che raffigurano le imprese della famiglia Contrari.
Il legame con gli Este è ben evidenziato nella simbologia degli stemmi. Importante la cappella per il prezioso ciclo di affreschi tardogotici con le storie di Cristo attribuite al “Maestro di Vignola”, eminente personalità dell’arte emiliana del quattrocento.
Abbiamo osservato dall’alto del camminamento di ronda la valle del Panaro, un paesaggio agrario ben curato tra ciliegi in fiore e vigneti (il toponimo Vignola proviene da vineola, piccola vigna e la pianta della vite compare nel gonfalone della città).
Passeggiando nel centro, non abbiamo trascurato la pasticceria che offriva la famosa torta al cioccolato “Barozzi”, un esempio di come le storie locali spesso vengono utilizzate a fini commerciali.
Vignola |
La Rocca di Vignola |
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Il momento conviviale in una fattoria rurale a Montecuccoli è stato gradevolissimo; non potevano certo mancare marmellata di ciliegie e lambrusco locale.
Il bianco dei frutteti in fiore coltivati a vaso o in lunghi filari a spalliera, ci ha sempre accompagnato durante i percorsi nella valle, offrendoci un paesaggio agreste che coniuga tradizione ed innovazione.
Abbiamo visitato il borgo di Castelvetro con il suo centro storico e la chiesa parrocchiale in stile neogotico.
foto ricordo sotto la Torre dell'Orologio |
Non poteva mancare una visita ad un’acetaia per completare la gamma delle eccellenze gastronomiche del modenese.
L’azienda agricola Boni ci ha offerto una degustazione di aceti balsamici diversi per età ed aromi in una struttura museale della civiltà contadina modenese a partire dal XVI sec.
Acetaia Boni |
è il momento degli assaggi |
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saluti, acquisti e di nuovo assaggi prima del ritorno a Ravenna |
Godendo del fascino di una vallata che offre molteplici attrattive, storiche, culturali e paesaggistiche, ci siamo resi conto di come sia importante approfondire la conoscenza della nostra regione.