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Gita in Val Bidente indietro

Gita in Val Bidente                                                              dal diario di viaggio di Carla Contessi

22 Maggio 2014

 

Dopo tanti giorni di pioggia, in una tiepida e soleggiata giornata d'autunno, ci dirigiamo verso le colline. La nostra amica-guida Anna Missiroli ha preparato per noi un interessante e inconsueto itinerario seguendo il corso del Ronco Bidente. Il fiume ha tanti meandri, ma anche tratti piuttosto rettilinei che si presume possano seguire l'andamento dell'antico acquedotto di Traiano, ripristinato in seguito da Teodorico, per portare l'acqua di cui la città è sempre stata carente a Ravenna. Ci soffermiamo a visitare dei paesi che abbiamo sempre attraversato frettolosamente per andare a Ridracoli o a Campigna e che non abbiamo mai osservato con attenzione.
La prima fermata è a Cusercoli, un borgo fortificato, dove però la rocca non è visitabile, ai cui piedi scorre un Bidente in piena con acque torbide e tumultuose. Sembra che nella rocca malatestiana ci siano "presenze" paranormali "confermate" anche da apparecchi moderni e sofisticati. Sull'arco della porta d'accesso è ancora impresso lo stemma dei conti Guidi che l'abitarono successivamente.
La seconda fermata è a Civitella di Romagna. Qui, nella chiesa di San Michele, il trancio di una grossa roverella, donata dal Corpo Forestale dello Stato, sostiene con i suoi rami l'altare. In fondo a un rettilineo, sorge il santuario della Madonna di Suasia (un affluente dei Bidente) nel punto in cui i domini dello stato pontificio confinavano con il Gran Ducato di Toscana. In questo punto che segnava il confine, sorgeva un'edicola con un'immagine sacra che parlò a un bimbo e qui la devozione popolare costruì il santuario. Lungo la strada si può vedere il teatro Golfarelli che un privato fece costruire in onore di Napoleone e che dopo un incendio non è stato più ripristinato.
Ci rechiamo poi a Santa Sofia dove, dopo una bella passeggiata, ci fermiamo per un ottimo pranzo.
Nel pomeriggio, visitiamo Santa Sofia, tagliata in due dal fiume: Mortano, la parte più antica e Santa Sofia. Una splendida ginko biloba allieta con le sue foglie dorate una piazzetta dove, d'estate, si svolgono eventi teatrali diretti soprattutto ai giovani.
Giunti a Galeata osserviamo le strade porticate e lastricate con la pietra serena con cui sono costruite quasi tutte le case. In queste cittadine, vive un'alta percentuale di extracomunitari che lavorano negli allevamenti di pollame della zona. Con una navetta messaci a disposizione dal Comune, saliamo alla romanica abbazia di Sant'Ellero dove un simpatico signore ci illustra le vicende del luogo, visitato da molti pellegrini che si affidano ai poteri miracolosi della pietra nella cripta dov'è il sacello contenente i resti di San Sellero. Nei pressi sono stati scoperti anche i resti di una villa di Teodorico.
Scendiamo poi a Pianetto, dove la signora Caterina Mambrini ci illustra la chiesa di Santa Maria dei Miracoli dove un'immagine miracolosa è collocata in un altare laterale, ornato da un'imponente ciborio.
Infine, la signora Caterina, pronipote del fondatore del museo, ci mostra i resti della città di Mevaniola: ceramiche, bronzetti votivi legati ad antichi culti preromani e lapidi funerarie ricche di fascino. Il museo è molto interessante e degno di essere visitato.
Torniamo a Ravenna, arricchiti da fascinose quanto insospettate suggestioni.

 Cusercoli e il Bidente
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 Civitella

 

 

 
 
 

 

 

 

 
 Santa Sofia
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 tre amiche a S.ELLERO....
 
 Pianetto
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 
 
 
 
 
Santuario della Beata Vergine della Suasia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

 

 

 

 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

 

 
 
 

 

 

 

 
 
 
 
 
 Santa Maria dei Miracoli
 

 

 

 

 

 

  

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

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