Aboca - Ritorno alle radici indietro
"Ritorno alle Radici"
Le piante spontanee per l’alimentazione e la salute
testo di Maria Elisa Gulmanelli foto di Lelio Suprani
In collaborazione con Aboca Edizioni, il Garden Club Ravenna e AMMI hanno affrontato per la terza volta alla Casa Matha argomenti di grande attualità legati ad ambiente e salute in stretta connessione fra loro. Sono tematiche che abbiamo storicizzato a Sansepolcro (AR) nel 2013 ad “Aboca Museum Erbe e Salute nei Secoli” e dal vivo, nel grande complesso industriale attivo dal 1978, quando in Italia e in Europa non esistevano ancora queste imponenti strutture e neppure riferimenti legislativi adeguati. Esperienze per noi affascinanti, che desidereremmo ripetere.
Aboca è una zona dedicata alla produzione di piante officinali e non dal 1200 ed è il nome dialettale di una pianta medioevale (Abica, antico nome del Camepizio, pianta medicinale utilizzata in antichità); per inciso il guado, pianta tintoria, è stato fondamentale per l’economia locale.
In precedenza con Aboca a Ravenna abbiamo preso visione del Dioscoride di Napoli (del VI, VII secolo) presentatoci dal Prof. Alessandro Menghini e del libro “Dalle Calorie alle Molecole” del Prof. Luigi Rossi, storicizzando il passato e seguendo sempre l’evoluzione della scienza medica. Nel solco di questa tradizione, i Proff. Sandro Di Massimo e Maurizio Di Massimo ci hanno presentato la loro opera “Ritorno alle Radici, Le piante spontanee per l’alimentazione e la Salute”.
Il Prof. Sandro Di Massimo biologo, etnobotanico, studioso di piante alimentari medicinali e velenose, ha pubblicato articoli di botanica sistematica ed è autore e coautore di numerosi testi. Pratica e studia lo Yoga alla luce delle moderne conoscenze scientifiche.
Il Prof. Maurizio Di Massimo erborista, specializzato in indirizzo spagirico e ayurvedico, è coautore del testo “Planta Medica. Le erbe officinali tra scienza e tradizione”. E’ operatore Yoga e Ayurveda, diplomato presso l’Istituto Himalayano di Ricerche in Ayurveda.
Gli autori analizzando criticamente questa società ormai globalizzata, affermano: “l’eccessivo sviluppo tecnologico e capitalistico così come l’imposizione dell’imperialismo consumistico dei paesi industrializzati, hanno creato un inevitabile e paradossale aumento della fame, delle malattie e della malnutrizione dei poveri nel mondo, così come lo sconsiderato uso delle risorse naturali, operato dai paesi più sviluppati, sta provocando un eccessivo inquinamento dell’ambiente e un conseguente impoverimento della biodiversità”. Essi pertanto incoraggiano il ritorno all’uso alimentare od officinale di piante selvatiche che si possono trovare nei nostri territori e ci presentano ottanta tipi di queste piante con le loro caratteristiche tecniche, evidenziando anche i miti e le leggende, che le hanno accompagnate nei secoli a volte condizionandone anche i nomi (es. rosa canina).
Studi paleontologici hanno infatti dimostrato che in Italia erano presenti ad esempio i frutti di Sambuco, il Corniolo e numerose bacche selvatiche.
L’evoluzione culturale viene analizzata al femminile, dall’antico culto della grande madre ai tempi non lontani della famiglia patriarcale.
Le donne hanno imparato a conoscere le piante, le raccoglievano sulle rive dei fossi nei boschi, a Ravenna nelle nostre pinete, hanno curato gli orti ma per secoli non si è dato grande valore alle loro iniziative.
Le erboriste e le guaritrici per molto tempo sono state anche vittime innocenti della superstizione.
Secondo gli autori: “Alle generazioni di donne del presente e del passato …… va riconosciuto il merito di aver tramandato e arricchito un patrimonio di conoscenze di inestimabile valore”.
La presenza di un folto pubblico ha evidenziato l’interesse per questi argomenti; sono state fatte molte interrogazioni agli autori sull’uso delle piante con particolare riferimento alle specie alimentari presenti nel territorio locale (rosmarino, salvia, timo, ecc. usate abitualmente nella nostra gastronomia).
La disponibilità dei relatori ha consentito un approfondimento costruttivo di questi temi.
a Ravenna fiduciaria la libreria Dante |
introduzione di M.Elisa Gulmanelli e Tina Serra |
16 elementi di un prezioso erbario.. |
i due autori e al centro il giornalista A.Pancrazi |