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Garden Club

Lo zafferano di Conti Cristiana a Bagnara RA indietro

Lo zafferano dell'azienda agricola I CUORI di Cristiana Conti a Bagnara di Romagna                22 ottobre 2015

www.facebook.com/zafferanodibagnara


testo di Carla Contessi                                                                                                foto di Lelio Suprani

Il 22 ottobre è una giornata fresca, ma soleggiata. Raggiungiamo l'azienda agricola "I Cuori" di Cristiana Conti, nei pressi di Bagnara di Romagna. Sulla corte, a prato, si affacciano tre edifici nuovissimi: l'abitazione, l'asilo nido e il laboratorio, nel quale un cartello mostra com'erano gli edifici prima della ristrutturazione (cadenti e fatiscenti) e il progetto per impiantare la nuova azienda. Nel muro esterno al laboratorio è esposta una targa con i titoli dell'azienda: Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.
Ci accolgono due persone molto aperte e simpatiche: Cristiana, la titolare, una giovane imprenditrice in dolce attesa e mamma di una bambina di 3 anni, e la suocera, sua valida collaboratrice. In mezzo al prato, Gin, un grazioso coniglio nano color champagne bruca l'erba, protetto dalla sua gabbietta, perché in giro c'è Leo, un bel gattone tigrato. Cristiana ci spiega tutto dell'azienda: è a conduzione familiare, rigorosamente biologica e vi si coltivano ortaggi e zafferano, una coltura piuttosto inconsueta da noi. L'azienda è piccola (un ettaro), ma ci sono dei momenti di lavoro molto intensi, come la raccolta dei fiori e la mondatura che va fatta in giornata. Sabato e domenica 24-25 ottobre ci sarà l'evento "Zafferano in fiore"; l'azienda sarà aperta al pubblico, sabato sarà presente Sergio Barzetti della "prova del cuoco" che cucinerà con la gente. Nella corte ci sarà un mercatino, un laboratorio per bambini e il pranzo sarà a cura di un ristorante di Bagnara. L'azienda rientra nel P.S.R. (Piano di Sviluppo Rurale) con contributi anche europei ed è all'avanguardia in Emilia Romagna.
Provvisti di cesti, ci avviamo alla raccolta, costeggiamo un bell'orto con cavoli, asparagi, carciofi,.. e arriviamo a un piccolo bosco giovane, dove ai piedi delle piante vediamo i primi fiori. Lo zafferano è un bulbo che resiste a temperature da -20 a 40 gradi. Dal terreno, spunta un bel fiore lilla, a sei petali, con dentro tre stami gialli e tre pistilli rossi; è attorniato da piccole foglie sottili. Una volta colto, il fiore va "mondato" in giornata. Quando è stato fatto l'impianto ( i bulbi vanno interrati da giugno ad agosto) sono stati acquistati bulbi sardi che hanno un sapore piccante, perché il terreno è minerale. Il primo anno lo zafferano era ancora un po' carico, poi, nel nostro terreno, si è addolcito ed è diventato più delicato. Ogni quattro anni, si tolgono i bulbi, che nel frattempo si sono moltiplicati e si reimpiantano. Nelle aziende intensive vengono reimpiantati ogni anno. I nemici dei bulbi sono l'acqua stagnante, ma il problema è stato risolto facendo dei rilievi sul terreno in modo che dreni, gli istrici e i topi, contro cui non c'è niente da fare, perché non si possono dare veleni e gli ultrasuoni non servono. Un coltivatore di Oriolo dei Fichi ha avuto il campo devastato dai cinghiali.
Nel podere confinante c'è un vecchio edificio che verrà ristrutturato per diventare casa per anziani. Cristiana spera in una futura collaborazione fra giovani e anziani. Di fianco al podere, c'è un vecchio macero in disuso che spera di poter utilizzare come laghetto per uccelli acquatici e un brutto impianto fotovoltaico a terra.
L'azienda è biologica e i confinanti devono rispettare una zona di rispetto. Per avere la certificazione di biologico, si pagano delle tasse. Chi non è onesto compra lo zafferano in Marocco a 5 euro al grammo e lo rivende a 25. Cristiana, quando finisce il suo, non ne vende più. Quest'anno era finito già a febbraio. Per essere sicuri di avere un buon prodotto bisogna conoscere il produttore. Il problema del biologico è anche che i consumatori vogliono trovare tutto in una bancarella sola, invece bisognerebbe girare per il mercato, come si faceva una volta per fare la spesa. Nell'orto viene dato solo letame di cavallo.
L'asilo nido "L'erba voglio" non ha convenzioni comunali: è per bambini da 3 a 36 mesi ed è sperimentale perché primo in Emilia. Può accogliere fino a 7 bambini, per ora ne ha 3, a gennaio ne arriveranno altri 3. È chiamato "agrinido" perché i bambini dovrebbero vivere più all'aperto che al chiuso. Vengono da Imola e Massalombarda; ci sarà un orario molto flessibile per chi fa dei turni, per ora funziona dalle 8 alle 13. Il personale è costituito da un'educatrice laureata e un aiuto.
Mentre aspettiamo il pranzo, torna dalla scuola materna Adele, la bambina di Cristiana, la prossima si chiamerà Clara. Adele libera subito il coniglietto che si mette a saltellare nel prato.

 

 
 
 
qualche fiore c'è - Cristiana ha sperimentato la
 
 
 si raccoglie.... Paolo ed Elisa
 Mariella
 Carla
 
 
 
 
corte davanti al laboratorio
 si parte per il campo cantando......
iniziamo dal boschetto
crescita anche in ombra
 
 il campo con l'impianto dell0 zafferano
 
 Raffaella
 
 
 in un unico cestino il nostro raccolto
 
 la padrona di casa Cristiana Conti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ci viene servito un ricco buffet: patate allo zafferano, bruschette, rotolini di verdura, strozzapreti con zucca, risotto allo zafferano, formaggi con saba, miele e fichi caramellati, pesche sciroppate e vari tipi di dolci: tutto molto buono e genuino.

gruppo Garden Club
 fiori raccolti, sul tavolo per la mondatura
 relax al sole prima della degustazione
 
 Gin
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 buffet di Cristiana
 
 la suocera collaboratrice
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Nel pomeriggio ci raduniamo attorno al tavolo del laboratorio per la mondatura: i pistilli vengono posti su dei setaccini metallici che poi andranno nell'essicatoio. L'essicatoio contiene dodici setaccini; i pistilli vanno essiccati per tre ore a 40-50 gradi, poi vengono messi i fiori fino alla mattina successiva. Una volta seccati i pistilli, vanno messi in scatole di latta per la maturazione che deve durare almeno due mesi. Per fare 1 kg di pistilli occorrono 150000 fiori. Lo zafferano viene chiamato, per il suo alto costo, "oro rosso". Per utilizzarlo, va reidratato in acqua o brodo per almeno mezz'ora. Ha molte proprietà: è antidepressivo, antiossidante ecc.

 
 Cristiana ci spiega come mondare i fiori
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 nel contenitore i fiori mondati ed essicati
 
 
 
 il risultato del nostro impegno......

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristiana ha in progetto una collaborazione con la farmacia per fare una crema a costi contenuti. Yves Sant Laurent ne ha una che costa un patrimonio. Cristiana confeziona anche bomboniere: nel sacchetto ci sono i confetti e in una fialetta di vetro, in modo che si vedano, i pistilli. Li prepara anche in scatoline di latta e confezioni natalizie.

Ci siamo divertiti e abbiamo imparato molte cose, è stata per tutti noi una giornata molto gradevole. Grazie Cristiana per la tua simpatia, disponibilità ed entusiasmo!


 

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