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Gita al Parco Giardino Sigurtà indietro

Gita al Parco Giardino Sigurtà e a Borghetto di Valeggio sul Mincio                                    11 Maggio 2016

Testo di Maria Elisa Gulmanelli                                                                                             foto di Lelio Suprani

Le fioriture primaverili del mese di Maggio favoriscono le visite ai giardini storici, agli antichi borghi, ambienti fuori dal tempo, patrimoni di architettura e di botanica.
Siamo partiti un po’ timorosi per le nuvole che non promettevano una giornata di sole ma desiderosi e impazienti di raggiungere il famoso parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio (VR) e Borghetto distante solo un chilometro e mezzo, antico villaggio di mulini ad acqua in completa simbiosi con il fiume.
Arrivati alla meta, dato il tempo non favorevole, un gruppo ha scelto di utilizzare il trenino che attraversa gli scenari principali, altri hanno preferito cimentarsi a piedi con la guida per osservare direttamente le bellezze naturalistiche e paesaggistiche dei 600.000 mq. del parco.
Questa meraviglia oggi premiata dall’ European Garden Award come secondo parco più bello d’Europa, è diventata meta non solo di famosi botanici ma anche di amanti della natura dopo gli anni quaranta del secolo scorso.
Si dice scherzando, che tutto è nato grazie ad un calesse perché nel 1941 il Dott. Carlo Sigurtà si recò a Valeggio, località distante 8 Km. da Peschiera del Garda dove si trovava, per acquistare un calesse, essendo la benzina razionata per cause belliche e d’impulso comprò la tenuta agricola di 50 ettari.
Le sue origini fanno riferimento al “brolo” (giardino chiuso, segreto) della seicentesca villa Maffei disegnata dall’allievo del Palladio, V. Pellesina e a metà Ottocento divenuta quartier generale di Napoleone III.
Grazie al diritto di prelevare acqua dal fiume Mincio, che scorre a fianco della proprietà, il paesaggio collinare si è coperto di lussureggiante vegetazione. Oggi vi risaltano piante maestose come la Grande Quercia, probabilmente vecchia di 400 anni, alti faggi, Gingko biloba, cipressi, migliaia di preziosi Buxus, il tutto curato da esperti giardinieri.
L’acqua di grandi pozzi realizzati in seguito, ha consentito di governare la tenuta come un unico articolato giardino dove si alternano le fioriture di un milione di tulipani, 30.000 rose, iris, ninfee, ecc.
L’Eremo, il Castelletto, la Meridiana orizzontale, l’immenso tappeto erboso, i 18 laghetti con pesci tropicali hanno reso unico il paesaggio, che nonostante la pioggia incombente, ci ha letteralmente affascinato.
La sosta al Bar Iris, i prodotti locali che ci hanno offerto nel proprio ristorante durante la pausa pranzo con l’orgoglio tipico dei veneti, fra cui i famosi tortellini o Nodi d’Amore, hanno ulteriormente evidenziato il forte legame della popolazione con le tradizioni del territorio.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Interessante anche la visita a Borghetto di Valeggio sul Mincio, un piccolo villaggio che nel 1393 Gian Galeazzo Visconti dotò di una straordinaria diga fortificata.
Il Castello Scaligero che sovrasta il Ponte Visconteo, completa il paesaggio di uno dei cento borghi più belli d’Italia.
Percorrendo le vie del centro, siamo rimasti colpiti dalle antiche case ristrutturate mantenendo le caratteristiche architettoniche del tempo e dai giardini minuziosamente curati.
Numerosi i locali di ritrovo, i B&B, che denotano la presenza di molti ospiti durante la stagione estiva.
Ci siamo soffermati nelle botteghe di souvenir; tra i prodotti enogastronomici primeggiavano i Nodi d’Amore, legati alla storia del comandante Malco e della bella ninfa Silvia, creatura del Fiume, scomparsi nelle acque.
La pasta sottile come la seta del fazzoletto della ninfa, ha creato la leggenda del tortellino di Valeggio.
La visita alla chiesa di questo antico villaggio, dedicata a S. Marco Evangeslista, ci ha offerto la bella immagine di una Madonna del 1835 (tela di Giovanni Caliari).

 

                                                                        

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

Possiamo dire “l’Italia il più grande giardino d’Europa” e i suoi borghi da nord a sud ne rappresentano la storia. Per questo è importante approfondirne la conoscenza.

 

 

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