Mono di Giuseppe e Eugenio Baroncelli indietro
Da un articolo scritto da Franco Gabici per il Resto del Carlino:
Oggi pomeriggio, alle 17, nell’Aula Magna della Casa Matha (Piazza Andrea Costa, 3) sarà presentato “Mono.
Quarantasette volte un campanile e una volta una bambina” (Danilo Montanari Editore) di Giuseppe ed
Eugenio Baroncelli. All’incontro, organizzato da Garden Club in collaborazione con Mosaico (Amici dei
bambini malati) e Fidapa con il patrocinio del Comune di Ravenna, parteciperanno, oltre agli autori, Gigi
Canestrari e Giovanna Piaia.
“Mono” reca in copertina il nome di due autori ma non è un libro scritto a quattro mani, bensì un libroredatto a due mani
e… a due occhi. All’interno delle sue pagine, infatti, corrono paralleli due “percorsi”, uno scritto dall’agile e ormai
collaudata penna di Eugenio Baroncelli e l’altro raccontato per immagini da Beppe Baroncelli, il noto medico pediatra al
quale si deve l’idea di questo libro che ha come protagonista principale un campanile, e precisamente il campanile della
antica basilica di San Vitale.
Beppe Baroncelli ha sempre osservato dalle finestre di casa sua l’antico campanile e questo con il passar del tempo è
diventato quasi “uno di casa”. Sempre uguale a se stesso, il campanile attraversa le ore del giorno e le stagioni e mentre
tutto cambia e muta aspetto lui, sempre immobile e con lo sguardo verso il cielo, sembra essere l’unica cosa ferma e
immutabile nel grande mare del divenire. Ecco allora che questi “clic” assumono un significato che va ben oltre le
immagini e che si traducono in un bisogno di cercare punti fermi.
Il libro si apre con la foto di una donna in riva al mare che reca un braccio una bambina. Forse un richiamo alla
professione di Beppe, che per anni è stato a contatto col mondo magico e misterioso dei bambini.
Franco Gàbici