Schede libri dalla M alla Z indietro
Schede libri dalla M alla Z
MANIFESTO DEL TERZO PAESAGGIO
Gilles Clément
Quodlibet
Manifesto del Terzo paesaggio è il primo libro tradotto in italiano di uno tra i più noti paesaggisti europei.
Con l'espressione "Terzo paesaggio", Gilles Clément indica tutti i "luoghi abbandonati dall'uomo": i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili: le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie; le erbacce al centro di un'aiuola spartitraffico...
Sono spazi diversi per forma, dimensione e statuto, accomunati solo dall'assenza di ogni attività umana, ma che presi
nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica.
Questo piccolo libro ne mostra i meccanismi evolutivi, le connessioni reciproche, l'importanza per il futuro del pianeta.
È un'opera di grande densità teorica, che apre un campo di riflessione anche ad implicazioni politiche.
"Terzo paesaggio" rinvia a "Terzo stato", al pamphlet di Seyès del 1789: "Cos'è il Terzo stato? - Tutto. Cosa ha fatto finora?- Niente. Cosa aspira a diventare?- Qualcosa".
NATURALE INCLINAZIONE
Ippolito Pizzetti
Gruppo Editoriale Motta 2006
(Prefazione)
Il labirinto in cui ci induce a entrare Ippolito Pizzetti non è di solide mura, né d'ingannevoli specchi. È un'architettura verde dal disegno imprevedibile, fresca e profumata. Profumo di foglie amare, addolcito da qualche spontaneo gelsomino.
È costruito con curiosità di botanico, di letterato e di filologo, soprattutto di poeta e narratore.
Amore per la natura vuol dire anche naturalezza. Ippolito Pizzetti è nemico dell'arte topiaria, come non ama vedere spuntare cedri atlantici accanto agli ulivi. Uno dei suoi scritti parla dei nomi regionali delle piante e in quelle metamorfosi individua l'integrazione di una pianta con un luogo. Gli erbari antichi, di Cratevas o di Dioscoride, riportavano lunghi elenchi di denominazioni della stessa pianta nelle varie lingue praticate nel Mediterraneo. Era forse piacere erudito.
Era forse la globalità di allora. Una volta scriverò a "Golem l'Indispensabile" chiedendo perché, a Bologna, la carota diventa pistinega. In fondo, la stessa sorte hanno persino i pesci. I nomi dei pesci in veneziano, per esempio, hanno una volta radice turca e talaltra greca. Piante con lunghe storie letterarie. Non dico l'alloro, il rovere e il faggio dall'ampia copertura, bensì la foglia di ginkgo-biloba che aveva dato da pensare a Goethe. Vedo che in almeno uno dei suoi contributi, Pizzetti nomina l'opera di Piickler-Muskau.
Gli sono grato di avermi fatto conoscere l'elegante libro stampato nella DDR (Volkseingebetrieb) che racconta la storia singolare d'una moglie che spinge il marito ad accasarsi con una ricca inglese perché così ci saranno i soldi per continuare nella grande opera d'arte della loro vita, la realizzazione d'uno straordinario giardino.
Il labirinto ha ogni tanto una finestra. Di là Ippolito Pizzetti ci invita a guardare il quotidiano.
Non è più l'antropologia disegnata attraverso gli alberi, ma il commento a fatti del giorno, uno sfogo tutt'altro che diplomatico, bensì senza compromessi, sincero.
È stato bello e consolante, Ippolito, trovare su "Golem" le tue uscite pungenti, quel tuo modo di entrare con il lettore in una conversazione ininterrotta: allora, dicevamo... Te ne siamo assai grati. O, con un vezzo napoletano che ci concederai, tu che ami il teatro, la musica e la messinscena, "grati assai».
NEL CUORE DELLA FORESTA
Un viaggio attraverso gli alberi
Toger Deakin
La Biblioteca di Ulisse EDT
Partendo dall'albero di noce della sua fattoria nel Suffolk, Roger Deakin viaggia attraverso la Gran Bretagna, l'Europa, l'Asia Centrale e l'Australia alla ricerca di ciò che si cela dietro il nostro profondoe antico rapporto con gli alberi e i boschi. In questo viaggio incontra ogni tipo di abitante delle foreste — umano, animale, vegetale e persino mitico — vive in tende, carrie capanne, cammina alla ricerca del melo selvatico fra le foreste del Kazakistan, del noce in quelle del Kirghizistan, nuota nei boschi dell'Haut-Languedoc, e cerca le bacche selvatiche con gli aborigeni nell'outback australiano.
Al tempo stesso autobiografia, libro di storia, narrazione
di viaggio e saggio di scienze naturali, Nel cuore della foresta è una profonda e intima evocazione dello Spirito degli alberi, attraversata da una vena narrativa e lirica assolutamente unica nel suo genere. Una poesia che nasce dall'osservazione esatta, quasi scientifica, eppure radicatain un rapporto con la terra al di fuori del tempo; preistoria, medioevo, romanticismo e modernità si mescolano nella ripetitività di gesti e rituali antichi, legati ai cicli delle stagioni e al richiamo della natura. Un libro commovente e straordinario, inimitabile nella sua brulicante vita segreta, proprio come una pianta, un albero o un bosco.
PIANTARE ALBERI
Miro Mati
Pacini Editore 2003
Carlo Bertelli
Sono un paesaggista che, talvolta, ancora non trova nei cataloghi l'albero adatto per l'impiego in
un determinato luogo, un albero che risponde alle esigenze di un territorio modificato dall'uomo.
Così da anni sono alla ricerca di piante con requisiti di ornamentabilità, portamento determinato
e controllabile, resistenza ai parassiti e soprattutto capaci di ambientarsi facilmente in un contesto
estremamente condizionato. Vedo le piante come grandi dispensatrici di risorse per l'umanità.
Energie sulle quali l'uomo può far conto davvero, sia per il presente che per il fututo, senza dover
attingere alla dotazione esauribile delle scorte naturali o modificare le condizioni chimico-fisiche
del nostro pianeta.
PIANTE A FOGLIA GRIGIA
di Maria Luisa Sotti
Editoriale Giorgio Mondadori - 1997
Questo libro pur avendo foto non propriamente professionali e descrizioni troppo brevi, è un ottimo punto di partenza per conoscere "le grigie", soprattutto quelle meno note.
PIANTE D'APPARTAMENTO
A. Chiusoli - M.L. Boriani
Arnoldo Mondadori Editore - 1986
Ci piacciono le piante in casa. Vorremmo averne tante ma soprattutto belle, vigorose ... Invece, il più delle volte, qualche giorno dopo il loro arrivo in casa nostra, ci ritroviamo con foglie ingiallite, fiori stinti, rami spelacchiati. Nel tentativo di salvarle, si prova di tutto: si aumentano o diminuiscono le innaffiature, si spostano da posizioni luminose a posizioni in penombra, da ambienti caldi ad ambienti più freschi, e viceversa. Alla fine le buttiamo. Subentra, allora, la delusione o la sensazione mortificante che noi non si sia proprio capaci di coltivare le piante. Eppure, coltivare le piante in casa non è poi così difficile, purchè si conosca quanto serve alle nostre piante.
Questo libro ci offre tutte le informazioni necessarie: è infatti un manuale essenziale ma autorevole ed esauriente, di pronta consultazione, e quindi aiuta non solo a coltivare con successo le proprie piante, ma anche a operare scelte opportune. Il libro è diviso in due parti: l'introduzione che tratta argomenti specifici di tecnica colturale, della scelta e della disposizione delle piante, e la parte a schede, in cui sono presentate 280 fra piante fiorite e piante verdi. Di ogni pianta si indicano la famiglia, il luogo di origine, le caratteristiche botaniche, le cure colturali, le varietà più diffuse.
PIANTE E FIORI DELL'ETNA
Emilia Poli Marchese
Sellerio 2003
Visitato e cantato, sin da tempi remoti, da viaggiatori e poeti attratti dal fascino del mistero del fuoco, laboratorio di continua ricerca scientifica per studiosi di varie discipline, l'Etna è senza dubbio uno dei monti più noti d'Europa, che sempre ha suscitato interesse e curiosità.
Il massiccio, che si erge isolato in mezzo al Mediterraneo (« montagna non coniugata » la chiama Pietro Bembo nel suo De Aetna), è diventato oggi finalmente area protetta con la creazione del Parco naturale regionale. Se però - come è comprensibile - l'attenzione dei visitatori è stata attratta maggiormente dai fenomeni vulcanici, in ragione della loro straordinaria « spettacolarità », interesse minore ha suscitato invece nel grande pubblico la flora del vulcano, che, studiata soltanto dalla comunità scientifica, costituisce uno degli aspetti ambientali più rappresentativi e peculiari della regione etnea.
Percorrendo infatti i sentieri che si inerpicano sulle pendici della montagna, gli irripetibili paesaggi vulcanici sono punteggiati di cromatismi di rara suggestione, dagli agrumi delle falde ai pulvini spinosi dello spino santo, che si stagliano sul nero della lava. Con l'intento di guidare alla scoperta, alla valorizzazione e alla salvaguardia delle molteplici varietà della flora di cui il vulcano è ricco, nasce questo prezioso volume di Emilia Poli Marchese, frutto di anni di paziente e laboriosa ricerca. Un libro redatto con rigore scientifico che si propone però, grazie anche al ricchissimo corredo illustrativo che supporta le esaurienti schede floristiche, come un testo di carattere divulgativo: come uno strumento, cioè, che consenta al visitatore e all'appassionato di conoscere la storia e il patrimonio anche culturale (si pensi soltanto alla nomenclatura delle specie vegetali etnee) racchiuso nella fragile bellezza della flora dell'Etna.
Il Parco dell'Etna ha voluto incoraggiare e sostenere l'impegno dell'autrice e dell'editore, nella consapevolezza di offrire uno stimolo e una guida alla conoscenza di un patrimonio da salvaguardare: un messaggio rivolto particolarmente ai giovani, con la convinzione che la loro sensibilità verso i temi ambientali sarà sinonimo non soltanto di rispetto per la natura ma anche e soprattutto di impegno per una diversa cultura della vita.
Bino Li Calsi -Presidente del Parco dell'Etna
PIANTE GRASSE. LE CACTACEE
Mariella Pizzetti
Mondadori Electa - 2004
"E' stato detto più volte che per i cactus non esistono mezzi termini: o si adorano o si odiano."
Se siete fra coloro che li adorano, troverete in questo libro una vera fonte di informazioni e curiosità, con oltre 350 illustrazioni a colori di cactus.
PIANTE ROCCIOSE
di Arona Livingston (a cura di)
Fabbri Editore (Collana: Guide botaniche) - 1999
Una guida fotografica di più di 450 piante da giardino roccioso e alpine, classificate per tipo, dimensione, alla stagione e al colore.
Lo completano un Glossario e l' Indice analitico.
POLLICE VERDE
Ippolito Pizzetti
BUR Biblioteca Universale Rizzoli - 2006
Il senso del giardino, per noi e per la nostra civiltà: consigli utili per la vita di ogni giorno, ma anche riflessioni e analisi di più ampio respiro, come l'imperturbabilità della natura, la fortuna dei giardini d'inverno, le radici delle storie di fate... Un'ampia scelta di contributi di Ippolito Pizzetti, noto storico e architetto di giardini, apparsi settimanalmente dal 1974 su "L'espresso" nella rubrica Pollice verde e su altri quotidiani. Pagine di buonsenso, saggezza e serenità, ricordi e scampoli letterari per vivere in armonia con la natura che ci circonda, in campagna come in città.
RAVENNA ravenna
Mariella Busi De Logu
Editrice dell' Altritalia 2011
Un diario fatto di sogni e segni, immagini e frasi, luoghi e fantasie, in cui il proprio "io" s'interseca, si sovrappone e si compone nella città e nelle sue propaggini fluviali e costiere. Chi ha il dono della scrittura e del disegno, come Mariella Busi De Logu, può farne un piccolo capolavoro che si materia in un libro dove si alterna la scrittura alla grafica e dove le immagini s'incuneano, oscillando, tra le parole.
Questo è "RAVENNA ravenna" pubblicato recentemente dall'Editrice dell' Altritalia: "Quel che faccio, mentre scrivo, non mi viene tanto bene: brucio il cibo, rischio incidenti, dimentico le chiavi di casa e dello studio, perdo le cose". E questo intenso, quasi nevrotico coinvolgimento è il segreto della "simpatia" che emana da queste pagine; "simpatia" perché ci fa vivere assieme sensazioni, emozioni, sofferenze note o nascoste, e assieme ad esse ci fa camminare, pedalare, nuotare nella città, nelle sue pinete e spiagge, sui suoi argini fluviali...(Giovanni Zaccherini zvanzac@tiscali.it - LaVOCE)
RIFLESSIONI MEDITATIVE SUL DENTE DI LEONE
erbaccia umile e meravigliosa
Ernesto Giorgetti
Stampato in proprio - Cascina Fontana 11 -Daverio (VA)
Che cosa dire del dente di leone, o Taraxacum officinalis? È una pianta erbacea senza pretese che cresce
dal mare alla montagna, resiste al gelo e alla siccità, colora i prati coi suoi colori sgargianti ma, priva com'è
di particolari attrattive, non sembra abbia qualcosa da dirci.Le piante infatti non parlano. Eppure chi è avvezzo
ad ascoltarle ne coglie il linguaggio fatto di tocchi leggeri che richiamano all'attenzione, garbati inviti alla contemplazione unificante, suggerimenti sommessi a confrontare con la loro vita vegetale la nostra vita umana.
Chi per esempio prova a interessarsi ad vivum dell'efficiente apparato radicale del dente di leone, a chinarsi
sui suoi minuscoli fiori raccolti nella comunità del capolino, a indagare gli straordinari modi della loro fecondazione
e della successiva disseminazione scopre con meraviglia un mondo ricco di relazioni e di invenzioni inaspettate,
che lo sollecita a interrogarsi, al cuore della sua riflessione meditativa, sul suo proprio modo di radicare, di fiorire,
di fecondare e disseminare.
ROSE MODERNE
di Michela Mollia
Il Sole 24 Ore Edagricole - 2001
Il volume fornisce note botaniche, notizie storiche, consigli per la coltivazione, analisi dettagliate delle caratteristiche delle diverse varietà di rose moderne.
ROSE RAMPICANTI
Michela Mollia
Il Sole 24 Ore Edagricole - 2001
In questo testo l'attenzione è focalizzata sulle rose rampicanti, che più di altre amano la luce del sole, al punto di spingersi verso altezze a volte sorprendenti. Con la loro abbondanza e il loro rigoglio, queste rose possono vivificare qualsiasi architettura, conferendo morbidezza e vitalità alle strutture più rigide e formali. Incontrano per questo un grande successo presso giardinieri e appassionati.
SALVIE
Maria Luisa Sotti
Il Sole 24 Ore Edagricole - 2000
Il genere "salvia". La coltivazione. Le salvie annuali e biennali. Le salvie erbacee perenni. Le salvie suffruticose. Elenco generale delle specie. Cataloghi di piante e semi. Bibliografia. Indice analitico.
STORIE DI INSOSPETTABILI GIARDINIERI
Delfina Rattazzi
Cairoeditore - 2008
Libro vincitore del Premio FiordiBarocco 2009
La giornalista e scrittrice Delfina Rattazzi, che ha curato su "Gardenia" una rubrica intitolata "Personaggi", così scrive: "Non mi sono mai occupata dei professionisti: architetti, paesaggisti, vivaisti o giardinieri, che hanno scelto il verde come mestiere. Non avrei la competenza necessaria. Li considero dei saggi, maestri che insegnano sorridendo. Gente che si è guadagnata i galloni sul campo: provando e riprovando, sperimentando, sbagliando.
Mi sono interessata, invece, alle persone che hanno vissuto e vivono il giardinaggio come un'attività laterale, un'opportunità in più nelle occasioni che offre la vita."
Ed ecco nascere una ghirlanda di 30 ritratti legata da un unico filo conduttore che è la forte personalità dei soggetti e la loro comune attrazione per la terra e per le piante. Da Charles Darwin a Karen Blixen, da Catherine Deneuve a Joséphine de Beauharnais, da Sting al Dalai Lama, da Hermann Hesse a Emily Dickinson, ecco snodarsi una carrellata di "insospettabili giardinieri" che pur attraverso epoche e attività diverse, hanno condiviso la stessa passione per il giardinaggio. Una piacevole lettura, leggera come il petalo di un fiore portato dal vento.
UNA VITA TRA LE ROSE Manuale per la coltura delle rose
Giulio Pantoli
Società editrice Il ponte Vecchio, Cesena,(Collana: Ursa major) - 2005
Giulio Pantoli è un giovanissimo romagnolo verace, amante delle rose.
Non vi distragga lo scherno con cui si scusa per la lingua, che nasce dialettale; arriva dritta al cuore.
Non vi distragga l’età anagrafica, che come tutti sappiamo, non conta; le ama di una passione giovanile immutata dal primo giorno.
Il primo giorno, nel suo libro, è collocato nel 1938.
In Europa la spirale di tensione e che poco dopo si trasformerà nella II guerra mondiale è già in pieno turbine.
L’Italia fascista vanta la conquista dell’Etiopia e fa parte dell’Asse “Roma Berlino”.
I paesi europei innescano una girandola di patti e trattati che prima concludono e poi stracciano.
Da due anni la Spagna è scossa dalla guerra civile.
L’Italia invia le truppe e alla fine del conflitto la nostra aviazione bombarda e rade al suolo Barcellona. Il papa appena eletto, Pio XII, plaude alla vittoria nella campagna di Spagna, “restituita ai cattolici”.
Nel marzo del '38 Hitler procede all'occupazione militare dell'Austria.
Il 3 maggio fa la sua visita ufficiale a Roma, a Mussolini e la capitale lo accolgono con una parata memorabile.
Nell’agosto di quello stesso 1938 Mussolini emana le leggi razziali.
A settembre le armate tedesche minacciavano di invadere la Cecoslovacchia e un anno dopo, nel 1939, invadono la Polonia.
In questo clima di terrore la famiglia Pantoli conduce una piccola azienda agricola dedicata all’orticultura.
Giulio sedicenne viene avviato alla floricultura, va a scuola di mestiere dal grande vivaista Bonfiglioli.
“I mestieri si imparavano così”, ci dice, “con la pratica diretta, ascoltando gli insegnamenti delle persone anziane, cercando di carpirne i segreti”.. .segue ( Paola Parigi)
UN GIARDINO PER GUGU
Una cartolina piuttosto sciupata, spedita nel ’48
da un’affettuosa nonna alla nipotina, mostra un’orchestra di bimbi festosi ed una scritta :
In onore di Gugu, poetessa dell’Infanzia e della Carità.
Emersa dall’album dei ricordi, mi porta a ripensare alla figura della Contessa Augusta Rasponi del Sale ed alla sua particolarissima esperienza di vita.
Recentemente la nostra città le ha dedicato una strada ed un giardino ed è stata ricordata in molte sedi in occasione della ristampa di due deliziosi libri per l’infanzia da lei illustrati.
1. Mother Duck’s children by Gugu
2. TUR-LU-RI, texte de Ch. Moreau – Vauthier, illustrations de GuGu.
Il primo edito nel 1900, è una raccolta di ballate e filastrocche, Le Nursery Rhimes, tipico genere letterario anglosassone, profondamente legato al mondo dell’infanzia tanto da avere influito sul capolavoro di Lewis Carrol « Alice nel paese delle meraviglie ».
Si può considerare in puro stile vittoriano per il ruolo dato al bambino, a cui si riconosce il diritto di esprimersi attraverso il gioco e di esplorare il mondo con curiosità secondo la sua fantasia.
Nel secondo, anch’esso dei primi del novecento, non c’è l’eroe tipico della fiaba ma quattro bimbi, ognuno con la sua personalità, che affrontano assieme le difficoltà aiutandosi reciprocamente.
Le vicende dei quattro piccoli protagonisti mirano a divertire i bambini ma secondo i principi educativi ottocenteschi, contengono una morale, si propongono di dare dei valori, incidendo con gli esempi sul carattere dei piccoli lettori.
Oltre alla tenerezza con cui Gugu si sofferma sui particolari (vestiti, piccoli oggetti, giocattoli, animali) sorprende la raffigurazione dei paesaggi non inglesi o francesi bensì romagnoli per la luminosità, per la vegetazione (si notano anche due pini ad ombrello in lontananza) e per l’ambiente marittimo che certamente ricorda all’autrice l’amata Bellaria.
Infatti Gugu nata nella seconda metà dell’ottocento e morta nel 1942, era ravennate ed era conosciuta da tutti con questo soprannome, originale diminutivo datole in famiglia e mantenuto fino alla fine.
Non era sposata ma il suo mondo erano i bambini, i più infelici, i più bisognosi di cure e di affetto e per loro ha consumato tutta la sua vita ed il suo patrimonio.
I delicati disegni di bimbi, che piangono, giocano, ridono, sono spesso accompagnati da un’originale simpatica oca nella quale si rispecchiava.
Ricordiamo tra le sue opere “Rosee pagine di Gugu” e “La mia statistica” perché hanno contribuito a diminuire la mortalità infantile, combattendo il baliatico ed i superati e dannosi sistemi di “allevamento”.
Oggi i libri per l’infanzia del passato, costituiscono un settore di crescente interesse e queste due ristampe anastatiche ci restituiscono testimonianze altrimenti perse per sempre e ci permettono di ricordare una figura femminile che non deve essere dimenticata.
Riflettiamo sul fatto che Gugu è morta in povertà, che non sempre è stata capita ed accettata dai suoi concittadini e che al suo funerale di terza classe, non c’erano personaggi importanti ma gli orfanelli degli istituti ravennati, che salutavano la loro benefattrice.
MEG