Agosto 2016 - Parco Giovanni Colonna-Taormina indietro
Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere una ristrutturazione assolutamente personale.
(H.Hesse).
Gli abitanti di Taormina lo chiamano la Villa. Semplicemente. E’ un luogo di memorie, una porzione dell’anima della cittadina. Più sontuoso il nome regalato nel 1923 a seguito di espropriazione per pubblica utilità, Parco Giovanni Colonna, Duca di Cesarò. Per iniziativa di Lady Florence Trevelyan è diventato una specie di museo a cielo aperto.
Con tre ingressi, due laterali ed uno principale, meticolosamente realizzato su indicazione della nobildonna inglese, affascinata dalle essenze della macchia mediterranea e suggestionata dai colori siciliani.
Quì si trovano l’Olea Europea, la Ceratonia siliqua, il Laurus nobilis e varie specie di Agavacee e Pinaceae.
Sempre pieno di atmosfere particolari, che risentono del cambio delle stagioni, permette di passeggiare tra i viali alberati, all’ombra degli ulivi (che in memoria dei caduti delle due Guerre hanno targhe con i nomi dei caduti affisse sul tronco), lasciandosi prendere dal profumo dei fiori, di cui le aiuole sono piene, una ricchezza per lo spirito ed un beneficio
per il corpo.
E non manca un paesaggio da cartolina con il mare di Villagonia e Naxos.
Rita Farneti