Dicembre 2017                                                                              Tracce d’immagini
 
                  ( da un porto maltese ai moli di Marina passando per i canali e la laguna di Comacchio)

Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.

                                                                       (Cesare Pavese)
 

Regno della salinità alla corte del sole.
Tardo meriggio che ricama la pensosità di un giorno appena finito.
Ed anticipa nuova atmosfera, nella quale l’aria, d’un tratto diluita, sembra distillarsi nell’inizio del giorno.
Una carezza di vento, un tocco di salsedine, un po’ di sabbia.
Anima e penetra la parte di noi più porosa e vulnerabile.
Non siamo in grado, senza gli attrezzi di specie, di scendere nelle profondità del mare.
E’ dunque il sentimento d’amore per il mare solo in parte ricambiabile e non sempre a nostre e negoziabili condizioni.
Noi, inadatti a vivere il mare fino all’ultima stilla del suo mistero, siamo intinti nel fascino delle cose grandi, quelle che invocano i nostri sentimenti migliori, i sogni più impalpabili, forse anche quei ricordi, dolorosi, non ancora quietati.
Una salinità silenziosa a volte placa rabbie: sembra restituirci al senso ed alla misura delle cose.
Ma a volte tutto resta uguale, anche se, malgrado noi, ugualmente muta, fuggevole ed antico incanto.
Tempo di calma, di pazienza e di curiosità per navigare quel nostro mare, lo spazio aperto alle nostre complessità, dove i limiti sono tracce scritte col sapore di sale. Come le lacrime.

Rita Farneti