Novembre 2016 - Eremo di Lecceto Siena indietro
Novembre 2016 Eremo di Lecceto - Siena
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione,
la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono
di capire o giudicano un’altra.
(Claudio Magris)
Dopo un percorso in mezzo ad una boscaglia, fitta di lecci, appena 8 km. distanti da Siena, si arriva
all’Eremo di Lecceto.
Già scrivere arrivare significa azzardare, perchè poco rende l’impegno del cammino su una strada a sterro
che si arrampica per circa 2 km.
Si esce dalla strada principale (direzione Sovicille) seguendo parche indicazioni.
La sobrietà è di casa in questi luoghi, a maggior ragione per un monastero di clausura nella regola agostiniana.
Ma se l’erta (salita) mette alla prova muscoli e polmoni, permette anche di isolare i pensieri, di perdersi in una
realtà (fisica ) che diventa luogo della mente.
Anche del cuore, luogo ove è bello raccogliersi.
Protegge ed al tempo stesso apre ad un senso di bellezza e di infinito, placa ansie, lenisce turbamenti,
rincuora amarezze, è balsamo per lo sconforto e lo scontento.
Lecceto è proprio questo, un luogo dell’anima. Poco importa al “viandante” chi prima lo abbia abitato.
Con 2 km. di strada sterrata, rigorosamente ( e diligentemente ) calcata da onesti e volenterosi piedi, si finisce
per sentirsi un po’ tutti “pellegrini” .
In un luogo senza tempo perché a tutti appartiene .
Noto come Selva del Lago ha comunque origini davvero lontane: le poche tracce documentali risalgono al 1220
e ce lo consegnano come luogo di eremitaggio.
Ha accolto San Bernardino da Siena, Papa Martino V, Papa Eugenio VI e Papa Pio II.
L'inglese William Flete lasciò l'Università di Cambridge per trasferirsi quì, diventando confessore e consigliere di
Santa Caterina da Siena. Numerose infatti furono le occasioni di incontro fra i due.
Guadagnato il maggior splendore nel XIV ^ secolo, come fulcro di spiritualità monastica, ebbe un periodo di
interruzione in epoca napoleonica.
I beni furono pressochè totalmente venduti e la vita monastica potè riprendere solo nella seconda metà del
Novecento, quando una piccola comunità di Monache di Vita contemplativa, legate alla regola agostiniana, si insediò.
Ad oggi, serenamente ed amabilmente, la comunità delle monache agostiniane di Lecceto onora preghiera e meditazione.
Rita Farneti