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ESTATE 2019 - Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani indietro

VILLA BARBARIGO PIZZONI ARDEMANI                                                        ESTATE  2019


C'è un giardino chiaro, fra mura basse d'erba secca e di luce, che cuoce adagio la sua terra(…) nel viso un silenzio che preme il cuore con un tonfo e ne stilla una pena antica come il succo dei frutti caduti allora.

Questi i versi di Pavese sull’estate, tempo che sembra danzare dentro la luce, come efficacemente descritto da Ennio Flaiano che la dichiara una stagione tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.

E’ l’estate vita che pulsa con tutta la sua energia, quasi sfrontata nel calore della calura.

Siamo alla fine di agosto.

Il giardino storico di Valsanzibio, collocato contiguo a villa Barbarigo Pizzoni Ardemani, in territorio padovano, sembra suggerire la felicità della attesa, la sorpresa che si nutre di una gioia mansueta ed intensa.

E’ un luogo ispirato ad una semplicità aristocratica, lo spazio si scandisce in docili simmetrie. Domina l’elemento acqua, un richiamarsi continuo di trasparenze e zampilli, in un vagare mite e discreto.

Afa agostana, ultimo sabato del mese, modesto il traffico incontrato in direzione Galzignano Terme. Bene dunque si percorrono i quasi 150 km. che ci separano dal giardino. L’accesso alla villa è comodo e funzionale, il parcheggio nelle immediate vicinanze.

Una giovane guida, all’ingresso, ci indirizza alla visita in modo amabile fornendoci, con pochi ed incisivi accenni, le notizie più essenziali. La ritroveremo, sorridente all’uscita, alla fine della nostra visita al giardino. Ci avverte che al momento la villa all’interno del parco non è visitabile, anche se riusciremo poi ad intuirne una solida bellezza.

Fu il nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, un Giovanni de noartri, che, al fine di sfuggire ad un’epidemia, lasciò Venezia, facendo un voto: nel caso lui e la sua famiglia si fossero salvati avrebbe creato un giardino all’interno di un vasto appezzamento in Galzignano, all’epoca costituito da dieci incolti ettari*, grato e riconoscente per la grazia che aveva ricevuto.

L’opera, ideata da Luigi Bernini, illustra simbolicamente il percorso che l’essere umano deve compiere per conquistarsi la salvezza attraverso la consapevolezza del significato della propria personale esperienza di vita.

La difficoltà del percorso – e le prove che lo costellano – è anche ben testimoniato da un labirinto di bossi che impera su diverse centinaia di metri, probabilmente antico forse di circa 400 anni, come aveva sottolineato la guida.

Alte quasi 5 metri le pareti del labirinto, contornato di alberi ultrasecolari, provenienti dai quattro continenti.
Se ne gode una bella vista da una piccola costruzione in legno, con gradini che rendono erta la salita.

E’ il prosieguo del cammino un tuffarsi nel verde, aprendo l’anima su ampie spianate di erba dal colore smeraldino.

La luce nella sua magnificenza alimenta ancor di più il convincimento che l’estate sia anche feconda di originalità nel costruire uno spazio, nell’arginare la natura mentre ci si prende cura di un giardino.

Le rose rubescenti possono diventare figlie della notte e del buio, farsi testimoni di separazione da strade usualmente a noi note, per incontrare il nuovo ed il diverso con occhi altri.

Allo stesso modo immagino il giardino di notte, il buio si sfalda lentamente nella luce dell’aurora ed invita, forse sussurra, a non avere paura.

Piacevole accogliere il punto ristoro, abilmente collocato all’interno del giardino, contiguo ad un negozietto di souvernirs.

Un piccolo ma ben organizzato bar, spartane le seggioline, collocate con una certa sobria e campestre eleganza. Un gatto, si presume stanziante, ne occupa pigramente una e ci lancia occhiate indolenti.

Il giardino di villa Barbarigo muove molti pensieri :come raro esempio di giardino simbolico del Seicento, premiato nel 2003 come il più bel giardino d’Europa, si esprime in un complesso sistema di fontane tutte funzionanti.

Le due fontane prospicienti la villa si attivano con sensori e ci regalano una gradevole danza di zampilli e spruzzi.

Silenzio, una frescura che rende l’atmosfera particolarmente rasserenante, su tutto domina la regalità del sole agostano .

Ma, ci rammenta la guida nel saluto finale, il sole non è l’astro più luminoso nel cielo se non è solo.

La maggior parte delle nobili famiglie veneziane aveva infatti costruito dimore sontuose sulla Riviera del Brenta, che si susseguono al pari di tante stelle, l’un l’altra offuscandosi però…

A Valsanzibio ci sono solo i Barbarigo: per questo la loro stella non ha rivali e nel cielo è la più luminosa.

Note di riferimento

C.Pavese, Estate, in Poesie, Milano,Mondadori,1966

La frase di Flaiano è citata in www.cooperazione.ch/blog/la-stanza-di-claudia

(* )www.valsanzibiogiardino.com

Questo Giardino, con oltre 350 anni di storia, fu realizzato tra il 1665 ed il 1696 da una delle più ricche ed importanti famiglie veneziane, la famiglia Barbarigo.

RITA FARNETI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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