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Garden Club

Elisabetta Gulli Grigioni indietro

ELISABETTA GULLI GRIGIONI è nata a Mestre,
si è laureata in filosofia all’Università di Padova
e da molti anni risiede a Ravenna.
Ha soggiornato in varie città italiane ed anche all’estero,
in ambienti naturali sempre importanti e diversi.
Dalle stelle alpine e dalle genziane di Bolzano è passata alla Sicilia con la sua esplosione di piante e fiori
profumatissimi; infine alla Tunisia dove la macchia mediterranea cede il posto al deserto e dove anche
le rose si pietrificano e si trasformano in oggetto.
A Ravenna si è dedicata all’insegnamento, per molto tempo nella scuola di Marina, rimanendo quindi
intimamente legata ad un ambiente così particolare come il territorio costiero caratterizzato dalle sue dune,
dalle pinete e dalle zone umide.
Impegno costante di tutta la sua vita è stata la raccolta e lo studio di oggetti e documenti grafici legati
alla tradizione popolare ed all’ uso di simboli, in particolare del cuore.
La cultura popolare ha sempre fatto riferimento all’osservazione della natura, all’alternarsi delle stagioni e
l’immagine del cuore, sia grafica che plastica è sempre intimamente legata al fiore e all’albero.
Su questi argomenti, dal 1972 ad oggi ha pubblicato articoli in varie riviste specializzate: Lares, il Santo,
Il lettore di provincia, Schema, La gola, Charta.
Ha curato i ‘esposizione di oggetti propri: Al cuore della metafora, Il cuore di Damocle, Scrivere con il cuore,
Album maternale. Ha collaborato a mostre in varie città italiane e alla realizzazione dei rispettivi cataloghi:
Padova (Centro studi Ambrosiani), Milano (Fondazione Mazzotta), Bari (Castello Svevo).
Ricordo fra le numerose pubblicazioni Belcore, ornamenti popolari e preziosi a forma di cuore
del XVIII, XIX, XX secolo, Natura sacra.

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►Venerdì 6 marzo 2015 Sala "Don Minzoni" del Seminario Arcivescovile per il Garden Club Ravenna

una conferenza su: “Fiori e giardini tra natura e cultura” di Elisabetta Gulli Grigioni.

 

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► uno scritto di Elisabetta Gulli Grigioni pubblicato sulla rivista CONFINI, quadrimestrale di arte, letteratura, storia e        cultura dell Romagna antica e contemporanea (numero 46 di gennaio-aprile 2014)
Ritorno a Ravenna
di Elisabetta Gulli Grigioni
  

                                                               

 

 

 

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► Il 5 marzo 2014 Elisabetta Gulli Grigioni ha condotto una conversazione con immagini su invito
dell'Associazione FIDAPA, "Cuore Girovago e mani poliglotte".

 

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► uno scritto di Elisabetta Gulli Grigioni pubblicato sulla rivista Risveglio Duemila del 22 novembre 2013:
ICONOGRAFIA. Figure e segni di protezione celeste/108
VOLI DI ANGELI SULLA PINETA
di Elisabetta Gulli Grigioni

Il primo dicembre prossimo, nella pineta Ramazzotti di Lido di Classe distrutta dall’incendio del 19 luglio 2012 verranno messe a dimora alcune piante per iniziativa, in collaborazione, del Corpo Forestale e dello Stato e dei Lions Club ravennati. E’ bello pensare che su questa iniziativa, come su precedenti analoghe ispirate al “decalogo” stilato dal Sindaco all’indomani del disastro, si stendano a tutela della generosa operosità umana eterei e protettivi voli angelici. L’idea mi è venuta osservando, nel riordinare alcune carte, la piccola ma bellissima testata del periodico mensile “La Madonna Greca” nel numero 10 dell’Anno II, 15 ottobre 1924, che è oggetto della presente rubrichetta. Non conosco l’arco temporale durante il quale il periodico uscì con questa immagine illustrativa del titolo, ma non dovrebbe essere difficile rintracciare i dati poiché l’intera collezione sarà certo presente nelle biblioteche cittadine. La raffigurazione, che presenta un volo di angeli svolto in linea orizzontale sopra gli ombrelli della pineta in direzione della lastra di marmo
giunta miracolosamente a Ravenna e oggi conservata e venerata nella chiesa di Santa Maria in Porto con la denominazione di Madonna Greca, è firmata Giovanni Guerrini. Nel momento in cui trovai lo sgualcito opuscolo su una bancarella del “mercatino” antiquario di Ravenna, nulla sapevo di Giovanni Guerrini artista del quale imparai a poco a poco a conoscere l’importanza fino a coglierla pienamente attraverso il libro di Elisabetta Colombo Guerrini- Giovanni Guerrini , poeta dell’immagine, pubblicato del 2011. Il titolo non potrebbe essere più rispondente al contenuto del libro, che presenta in 159 pagine di riproduzioni fedeli ai bellissimi colori e a tutti i preziosi particolari, le opere di illustratore che l’artista, nato a Imola nel 1887, disegnò o incise per importanti riviste italiane come “Emporium”, per manifesti di mostre, per copertine di libri. Penso che si debba riflettere sul fatto che nel 1924, anno in cui uscì il periodico qui riprodotto, Guerrini, che operò e insegnò anche a Ravenna, risultava vincitore del concorso per i manifesti della Biennale di Monza ed era chiamato a dirigere L’Accademia di Belle Arti di Perugia. Il Guerrini, “poeta dell’immagine”, con questa sua creazione elegantissima, grazie a una non comune capacità di elaborazione del simbolo, ha fatto anche un piccolo intervento di teologia della devozione: completando la notissima rappresentazione che fissa (in dipinti, stendardi, incisioni) il momento dell’arrivo dal mare dell’icona sorretta da angeli in volo verticale, con il momento successivo dell’affermazione del culto. Gli angeli in volo orizzontale, liberi dal precedente compito di portatori celesti, recano al simulacro steli e ghirlande di fiori o congiungono le mani in preghiera stendendo, con il loro volo orizzontale, una cortina di protezione sui verdi ombrelli della pineta.
cuoribonda@alice.it

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Dalla mostra: IL CUORE. Arte, Scienza e Tecnologia.Rassegna, realizzata con la collaborazione del Centro Cardiologico Monzino e con il patrocinio della Provincia di Milano - 11 aprile - 9 giugno 2002.

"Cuore" della mostra, una straordinaria raccolta di oltre trecentocinquanta oggetti dell'immaginario religioso e popolare provenienti dalla collezione di Elisabetta Gulli Grigioni (composta da circa milleottocento oggetti, dal XVII secolo alla prima metà del XX). Orologi, gioielli, scatole e recipienti (come ad esempio i portaprofumo), gli oggetti produttori di fuoco e
di luce (accendini, lampade sacre e profane), gli oggetti destinati alla conservazione della memoria (ciondoli, portaritratti,
reliquiari, album per fotografie...), gli ex voto che accanto ai gioielli rappresentano il dono del cuore, i manufatti cuoriformi
realizzati da monache e fanciulle, gli strumenti del ricamo e del lavoro femminile che "operano" in una sorta di chirurgia
dell'amore sacro e profano, gli strumenti della scrittura cioè i calamai cuoriformi continuamente "trafitti" da penne
amorose. Concludono il percorso gli "operatori" del cuore: gli angeli che trasportano e feriscono per amore divino e gli
amorini arcieri che producono ferite incurabili e uniscono i cuori con le arti del fabbro o con le arti del fuoco.

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da Panorama del 21 giugno 1987
Camilla Cederna
Così la signora Elisabetta Gulli Grigioni la definiscono grande esperta di cardiologia.
E si pensa che in ospedale ausculti, introduca peacemaker e ricucia; invece, laureata in filosofia,
Elisabetta insegna italiano, storia e geografia. Scrive però interessanti saggi sulla simbologia,
la ritualità, la cultura degli ex voto e dei doni a forma di cuore e ogni tanto è chiamata a esporre in
pubblico la sua spettacolosa raccolta (di cuori, naturalmente). Ce n’ ha di tutti i generi, dalle bottiglie
portaprofumo, spesso del primo Novecento, di vetro soffiato e catenella, o del Settecento in porcellana
col tappo che è una fiamma, e poi ciondoli portaritratti, cornicette d’ argento e qui la forma di cuore
ha funzione di reliquiario, spille d’ oro col cuore occupato dal trifoglio (portafortuna degli innamorati),
con foglie di perline e turchesi, punteruolo da ricamo con la testa a forma di cuore, puntaspilli,
portabiglietti formati da un cuore di rame aperto in tre scomparti, in cui sistemare i messaggi,
ornato d’ edera laccata (altro simbolo d’ amore). E ancora centinaia di cartoline col cuore protagonista
oltre a una quantità di ex voto d’ argento a forma di cuore che finiscono in fiamma.
Se no amuleti moderni in pasta vitrea e orologi a forma di cuore. Da non smettere di ammirare la qualità
di santini o immaginette spirituali manufatte, opere di suore, che con minime forbicine tagliano rami
e fiori con al centro un cuore. E carta ricamata, puntinata ad ago e al centro sempre il cuore che fiammeggia.
Infinite le bacheche in casa Gulli, dove fanno bella mostra anche veri gioielli sei e settecenteschi.
Si direbbe che ogni oggetto abbia nei saggi della signora Elisabetta la sua spiegazione storica e magica.
E chi la conosce bene le attribuisce oltre alla cultura e all’ intelligenza anche un grande cuore,
fedelissimo e amico.
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