Jole sulle erbe aromatiche indietro
Qualche informazione sulle erbe selvatiche e aromatiche.
di Jole Zannoni
Prima di imparare a cacciare, l’uomo primitivo dipendeva dalle piante, per nutrirsi e per curarsi.
In epoche più recenti, per lungo tempo, la carne e il suo consumo rappresentavano un lusso,
l’unico regime alimentare possibile era dato dal pane e da altri prodotti a base di cereali
(ora in grande riscoperta).
La maniera per rendere più varia ed appetitosa questo tipo di dieta, era l’uso aggiuntivo di piante
selvatiche (le verdure coltivate vennero introdotte in epoca relativamente recente). In antichi testi egiziani,
risalenti a 2000 anni A. C. si parla già delle erbe; Aristotele, Ippocrate e Dioscoride, celebri filosofi
e medici greci, testimoniano di una vasta conoscenza della botanica, con scritti sull’uso di oltre
200 piante. I Romani, che estendevano il loro dominio su una vasta parte del mondo, dipendevano
dalle erbe in tal maniera, che le armate le trasportavano al seguito, in tutti i loro spostamenti,
e si produsse così un interscambio con i popoli assoggettati.
I patrizi romani ne facevano largo uso per le ricche salse che accompagnavano i cibi, con molta
probabilità servivano a mascherare un cibo conservato in modo approssimativo, per salatura o essiccamento.
Plinio il Vecchio scrisse otto libri sulle erbe.
Solo all’inizio del XX secolo, con l’apparizione della refrigerazione, le nostre abitudini subirono una radicale trasformazione.
Non era più necessario l’uso delle erbe per la conservazione dei cibi o per mascherarne il gusto, e si è avuta un’espansione nell’impiego delle erbe in cucina, dove il loro uso è praticamente infinito, per l’immensa possibilità di utilizzo. Le erbe aromatiche fresche, hanno assunto un’importanza notevole nella ristorazione italiana ed internazionale, rendendola maggiormente qualificata e qualificante, non a caso, i locali indicati con i massimi punteggi sulle varie guide, propongono nei loro menù piatti con la presenza, di erbe aromatiche fresche. L’uso delle erbe è sostenuto dalla necessità di proporre una cucina leggera e digeribile, quindi fragrante di profumi, dove le erbe stesse esaltano le materie prime usate. Le cosiddette erbe da cucina prezzemolo, menta, basilico, possiedono aromi caratteristici, e sono utilizzate in ricette specifiche o aggiunte alle singole portate.
Esse vanno usate in dosaggi equilibrati per sfruttare la forza dei loro aromi sul gusto del cibo.
Di massima importanza, è che il gusto dell’erba si leghi bene al piatto, altrimenti il risultato sarà sgradevole.
Alcune piante sono così aromatiche da essere considerate spezie. Ad esempio l’alloro e il dragoncello.
E’ impensabile una cucina senza aromatiche fresche, occorre che chiunque si avvicina a questa cucina ne comprenda
i valori e i contenuti che sono di grande importanza.
Le erbe che prenderemo in considerazione sono commestibili. Tutte però hanno altri impieghi: salute, bellezza, casa, tintoria e profumeria.
ACHILLEA Achillea millefolium
foglie insalate
fiori liquori
proprietà detta herba militaris rimargina le ferite
ACETOSA Ruinex acetosa
foglie crude in insalata, cotte come gli spinaci
proprietà diuretica, molto acido ossalico, non adatto
ad affetti da nefrite, artrite, asma e problemial fegato
AGLIO Ascalonicuin (scalogno)
bulbo bistecche ai ferri, polpette, carni bollite,
pesci, zuppa di cipolla
proprietà antisettico
AGLIO Sativum (aglio)
bulbo chi non lo conosce?
proprietà: antisettico, tonico, per reumatismi,
cardio circolatori, tosse, vermi intestinali, pertosse, raucedine.
Attenzione: irritante per lo stomaco e l’apparato urinario
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